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Pace difficile: i conflitti e la tutela dei minori macro e micro realtà
Data evento: 03/05/2022
Orari: dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Luogo evento: Brescia c/o il Salone Vanvitelliano Loggia
Ente organizzatore: FIDAPA BPW Italy Sezione Brescia Vittoria Alata
Di fronte alla guerra in corso emerge naturale fare una considerazione che pone attenzione ai più fragili che subiscono i conflitti tra chi vive il disaccordo e chi lo agisce spezzandone l’esistenza o producendone traumi irreversibili se non si operano interventi e cure adeguate.
Viviamo nella nostra esperienza professionale e relazionale un senso di impotenza che fa scaturire il desiderio di trovare soluzioni condividendo momenti comuni di scambio e di ricerca per trovare soluzioni concrete.
Anche la nostra comunità vive un futuro incerto e ritrovarci nel dialogo aiuta.
Cosa si può fare di fronte al conflitto mondiale e a quello coniugale in cui le vittime inermi sono i bambini e gli adolescenti abbandonati moralmente nel delirio di onnipotenza dei Grandi della famiglia e/o degli Stati che si mostrano incapaci di dialogare e di ascoltare?
Viviamo in un mondo che per affrontare i problemi e le grandi questioni della pace e dell’uguaglianza ha bisogno di cementare la cooperazione degli uomini in un modo condiviso. Se vogliamo salvarci, lo dobbiamo fare tutti assieme.
E invece il meccanismo dell’odio che si manifesta nell’uso di parole violente, in attacchi personali, nel gusto quasi sadico della denigrazione dell’altro è il maggiore ostacolo alla cooperazione. Parole giuste e pacate ci permettono di creare le condizioni per superare conflitti per farci sentire tutti come abitanti dello stesso pianeta.
Le parole malate ci portano a confliggere, alle guerre, alla nascita di sofferenza.
Orari: dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Luogo evento: Brescia c/o il Salone Vanvitelliano Loggia
Ente organizzatore: FIDAPA BPW Italy Sezione Brescia Vittoria Alata
Di fronte alla guerra in corso emerge naturale fare una considerazione che pone attenzione ai più fragili che subiscono i conflitti tra chi vive il disaccordo e chi lo agisce spezzandone l’esistenza o producendone traumi irreversibili se non si operano interventi e cure adeguate.
Viviamo nella nostra esperienza professionale e relazionale un senso di impotenza che fa scaturire il desiderio di trovare soluzioni condividendo momenti comuni di scambio e di ricerca per trovare soluzioni concrete.
Anche la nostra comunità vive un futuro incerto e ritrovarci nel dialogo aiuta.
Cosa si può fare di fronte al conflitto mondiale e a quello coniugale in cui le vittime inermi sono i bambini e gli adolescenti abbandonati moralmente nel delirio di onnipotenza dei Grandi della famiglia e/o degli Stati che si mostrano incapaci di dialogare e di ascoltare?
Viviamo in un mondo che per affrontare i problemi e le grandi questioni della pace e dell’uguaglianza ha bisogno di cementare la cooperazione degli uomini in un modo condiviso. Se vogliamo salvarci, lo dobbiamo fare tutti assieme.
E invece il meccanismo dell’odio che si manifesta nell’uso di parole violente, in attacchi personali, nel gusto quasi sadico della denigrazione dell’altro è il maggiore ostacolo alla cooperazione. Parole giuste e pacate ci permettono di creare le condizioni per superare conflitti per farci sentire tutti come abitanti dello stesso pianeta.
Le parole malate ci portano a confliggere, alle guerre, alla nascita di sofferenza.
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