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E SICCOME SEI MOLTO LONTANO, PIÙ FORTE TI GUARDERÒ. Distanziamento sociale e ri-congiungimento durante la pandemia. Una nuova geografia delle emozioni
Data evento: 06/07/2020
Orari: dalle 21:00 alle 22:30
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
Così lontani, così vicini… Troppo lontani? Troppo vicini?
Il termine “distanziamento sociale” è di sicuro uno dei più sentiti e dei più usati di questa prima metà del 2020. La questione della distanza si impone nelle relazioni, nostro malgrado, da alcune settimane. E non sempre (o quasi mai ultimamente) per nostra scelta. La “giusta distanza”, così importante nella relazione psicoterapeutica, diventa centrale in tutte le relazioni durante la pandemia, in tutte le sue fasi.
Quello che stiamo vivendo è un cambiamento epocale, come se fossimo tutti esposti, dice un articolo sul sito del World economic forum, al “il più grande esperimento psicologico” di tutti i tempi”. Il “coronavirus” diventa un detonatore relazionale, che accelera, distrugge, amplifica ad una velocità aumentata, legami, relazioni, emozioni in modo imprevisto e improvviso. Sembrano scomparse le mezze misure. Chi vive da solo può sentirsi piacevolmente protetto dalla distanza fisica di chi gli vuol bene oppure provare una solitudine immensa; chi vive in compagnia può sentirsi fortunato o soffocato. Alcuni legami resistono, si stringono, diventano ancora più fondamentali, profondi; altri improvvisamente scompaiono. Tutti ci confrontiamo con la nostra fragilità umana.
Assistiamo ad un ribaltamento di senso, ad un cambiamento di prospettiva radicale: rapporto virtuale, lontananza e vicinanza, “positivo” e “negativo” non hanno un valore assoluto. Per prenderci cura dell’altro, per proteggerlo, per dimostrargli quanto ci teniamo, dobbiamo stargli lontano; per essere in contatto più libero abbiamo bisogno di barriere (mascherine, computer, pareti di plexiglass); la distanza poi può produrre vicinanze insperate, e la vicinanza al contrario può creare distanze incolmabili; il “virtuale” demonizzato diventa una risorsa salvavita e il luogo di relazioni vere; se siamo “negativi” allora vuol dire che tutto va bene…
Se tutto sembra essere accelerato “dentro”, il rallentamento della vita “fuori” ci costringe anche ad essere più selettivi, a riflettere su quali siano i legami importanti… Congiunti? Amici? Amanti?
Ma soprattutto, da dove ripartire? Come sarà “l’anno che verrà”? Siamo pronti al ri-congiungimento? Quali saranno le emozioni dominanti: paura, paranoia, bisogno, desiderio, gratitudine, tenerezza?
Natalia Aspesi, giornalista
Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicoanalista
Lorenza Pieri, scrittrice
Moderano l’incontro
Irene Sarno, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia
Davide Baventore, Vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia
EVENTO GRATUITO E APERTO A TUTTI
👉È obbligatorio segnalare la vostra partecipazione iscrivendosi QUI.
Orari: dalle 21:00 alle 22:30
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
Così lontani, così vicini… Troppo lontani? Troppo vicini?
Il termine “distanziamento sociale” è di sicuro uno dei più sentiti e dei più usati di questa prima metà del 2020. La questione della distanza si impone nelle relazioni, nostro malgrado, da alcune settimane. E non sempre (o quasi mai ultimamente) per nostra scelta. La “giusta distanza”, così importante nella relazione psicoterapeutica, diventa centrale in tutte le relazioni durante la pandemia, in tutte le sue fasi.
Quello che stiamo vivendo è un cambiamento epocale, come se fossimo tutti esposti, dice un articolo sul sito del World economic forum, al “il più grande esperimento psicologico” di tutti i tempi”. Il “coronavirus” diventa un detonatore relazionale, che accelera, distrugge, amplifica ad una velocità aumentata, legami, relazioni, emozioni in modo imprevisto e improvviso. Sembrano scomparse le mezze misure. Chi vive da solo può sentirsi piacevolmente protetto dalla distanza fisica di chi gli vuol bene oppure provare una solitudine immensa; chi vive in compagnia può sentirsi fortunato o soffocato. Alcuni legami resistono, si stringono, diventano ancora più fondamentali, profondi; altri improvvisamente scompaiono. Tutti ci confrontiamo con la nostra fragilità umana.
Assistiamo ad un ribaltamento di senso, ad un cambiamento di prospettiva radicale: rapporto virtuale, lontananza e vicinanza, “positivo” e “negativo” non hanno un valore assoluto. Per prenderci cura dell’altro, per proteggerlo, per dimostrargli quanto ci teniamo, dobbiamo stargli lontano; per essere in contatto più libero abbiamo bisogno di barriere (mascherine, computer, pareti di plexiglass); la distanza poi può produrre vicinanze insperate, e la vicinanza al contrario può creare distanze incolmabili; il “virtuale” demonizzato diventa una risorsa salvavita e il luogo di relazioni vere; se siamo “negativi” allora vuol dire che tutto va bene…
Se tutto sembra essere accelerato “dentro”, il rallentamento della vita “fuori” ci costringe anche ad essere più selettivi, a riflettere su quali siano i legami importanti… Congiunti? Amici? Amanti?
Ma soprattutto, da dove ripartire? Come sarà “l’anno che verrà”? Siamo pronti al ri-congiungimento? Quali saranno le emozioni dominanti: paura, paranoia, bisogno, desiderio, gratitudine, tenerezza?
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Pietro Roberto Goisis, psichiatra e psicoanalista
Lorenza Pieri, scrittrice
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Pertanto si declina ogni responsabilità circa eventuali errori, disservizi e/o inadempimenti con riferimento agli eventi, corsi e iniziative non espressamente organizzati e/o patrocinati da OPL.
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