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Un andare pensando. Primo Levi e la zona grigia
Data evento: 17/11/2020
Orari: dalle 21:00 alle 23:00
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
Editore: Mimesis, 2019.
La ricerca presentata si fonda sull’ipotesi che Primo Levi fin dalle prime pagine di Se questo è un uomo abbia sempre avvertito la dicotomia “vittime-carnefici” come una semplificazione eccessiva per una comprensione autentica dell’infamia del Lager. Il costrutto della “zona grigia” è presente, secondo l’autore, in tutto il processo testimoniale e creativo di Levi. Attraverso una riflessione connessa consapevolmente alla epistemologia della complessità ed emotivamente a una elaborazione del suo Io, la “zona grigia” si è definita sempre più, fino alla categorizzazione ne I sommersi e i salvati e al pervenire a una visione a “tre” della fenomenologia concentrazionaria: i carnefici, le vittime e coloro che tra le vittime (i “salvati”) sono stati toccati da questa esperienza. L’autore, in relazione a una lunga carriera professionale, propone “ascoltando” Levi che le esperienze del Lager possano avere, anche se ovviamente con esiti meno terribili, una mimesi in uno “stabilimento industriale”, indicando una estensione del costrutto della “zona grigia” nell’esperienza organizzativa contemporanea.
Per iscriverti CLICCA QUI
Relatore:
Giuseppe Varchetta - Psicologo dell’organizzazione di formazione psicosocioanalitica, socio e past-president di ARIELE
Discussant:
Raoul Nacamulli – Professore di “Organizzazione Aziendale” Università degli Studi di Milano Bicocca. È inoltre fondatore di OpenOrg, boutique della consulenza che opera nell’area dello sviluppo organizzativo.
Caterina Frustagli – Psicologa, Psicoterapeuta.
Referenti di progetto: Anna Barracco, Ilaria M.A. Benzi, Dario Forti
Per informazioni: libri@opl.it
Orari: dalle 21:00 alle 23:00
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
Editore: Mimesis, 2019.
La ricerca presentata si fonda sull’ipotesi che Primo Levi fin dalle prime pagine di Se questo è un uomo abbia sempre avvertito la dicotomia “vittime-carnefici” come una semplificazione eccessiva per una comprensione autentica dell’infamia del Lager. Il costrutto della “zona grigia” è presente, secondo l’autore, in tutto il processo testimoniale e creativo di Levi. Attraverso una riflessione connessa consapevolmente alla epistemologia della complessità ed emotivamente a una elaborazione del suo Io, la “zona grigia” si è definita sempre più, fino alla categorizzazione ne I sommersi e i salvati e al pervenire a una visione a “tre” della fenomenologia concentrazionaria: i carnefici, le vittime e coloro che tra le vittime (i “salvati”) sono stati toccati da questa esperienza. L’autore, in relazione a una lunga carriera professionale, propone “ascoltando” Levi che le esperienze del Lager possano avere, anche se ovviamente con esiti meno terribili, una mimesi in uno “stabilimento industriale”, indicando una estensione del costrutto della “zona grigia” nell’esperienza organizzativa contemporanea.
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Relatore:
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Raoul Nacamulli – Professore di “Organizzazione Aziendale” Università degli Studi di Milano Bicocca. È inoltre fondatore di OpenOrg, boutique della consulenza che opera nell’area dello sviluppo organizzativo.
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