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Presentazione del libro "Sulla soglia di casa Abitare tra sogno e realtà"
Data evento: 23/09/2019
Orari: 20:00
Luogo evento: Casa della Psicologia - p.zza Castello, 2 Milano
Organizzato da: Moretti e Vitali editori - A.M.A.T.A Amici Museo d’arte di Tel Aviv
Presentazione del libro "Sulla soglia di casa Abitare tra sogno e realtà" di Carla Stroppa
Introduce
Filomena Rosiello
Dialoga con l’autrice
Roberto Caracci
Il sogno in psicoterapia e nella vita
La psicologia del profondo, in particolare la psicologia analitica che si rifà al pensiero di C.G. Jung, ci ha insegnato che i sogni, sia quelli notturni che “sogni a occhi aperti”, hanno un ruolo straordinario nell’indicare la via da percorrere per raggiungere la consapevolezza di sé e dunque per rapportarsi al mondo esterno in modo più integro e autentico. Comprendere il linguaggio cifrato, l’enigma racchiuso nelle immagini simboliche dei sogni con le loro ombre e coi loro varchi di luce, è un’avventura affascinante ma soprattutto è una grande risorsa per imparare a vivere in aderenza alla totalità del proprio essere. Ed è così che si può superare la scissione tra le astrazioni della mente e la concretezza sensibile del corpo emozionale che i traumi infantili infliggono alla psiche e che in una sorta di circolo vizioso il nostro tempo, troppo sbilanciato sulla razionalità astratta, ripropone e amplifica scambiandola persino con l’idea di crescita e di adattamento.
Spessissimo nei sogni compare l’immagine della casa. Nelle sue stanze si svolgono scene che consentono di comprendere quali siano i conflitti che affliggono l’Io e quali siano le sue potenzialità nascoste. Consentono il viaggio nella memoria personale e sovrapersonale e le amplificazioni culturali che da lì prendono avvio e a cui ritornano in una sorta di viaggio ermeneutico spiraliforme, stimolante e trainante. La psiche necessita tanto di legame affettivo che di respiro culturale ed è questo che il libro propone mentre invita il lettore a entrare nelle stanze oniriche, o meglio a posizionarsi sulla soglia tra il dentro e il fuori della casa: tra il dentro e il fuori della personalità e della coscienza, tra il personale e il sovrapersonale, il concreto e l’astratto. Abitiamo sempre la soglia tra sogno e realtà. Capirlo o non capirlo fa la differenza ed è una differenza sostanziale perché la soglia è lo spazio e il simbolo di una conoscenza che segnala la presenza operante dell’anima. In quello spazio l’Io non è il manovratore trionfante e padrone degli oggetti, non è il guidatore che gira a suo piacimento il volante della macchina su cui sta viaggiando, ma piuttosto è “il giardiniere consapevole che gli alberi e le piante crescono per virtù propria; egli può essere d’aiuto certo; ma il movimento della vita lo precede e lo comanda”. In fondo questo è l’atteggiamento spirituale chi è disposto all’ascolto del mondo interiore e al transito immaginale nelle stanze oniriche della propria anima dove il pensiero meramente razionale si ritrae e trasfigura, per lasciare il posto alla visione dell’invisibile. Lì la scena rappresenta il meglio e il peggio di sé, senza giudizi di valore ma con la enigmatica lucidità delle immagini in se stesse. La psiche mette in scena gli angoli bui e angusti della casa (della personalità), i ritiri difensivi e nondimeno gli spazi aperti sul mondo, sull’immaginazione creativa e sulla trasfigurazione mitopoietica della vita.
Per informazioni e prenotazioni (massimo 80 posti) scrivere a info@morettievitali.it
Orari: 20:00
Luogo evento: Casa della Psicologia - p.zza Castello, 2 Milano
Organizzato da: Moretti e Vitali editori - A.M.A.T.A Amici Museo d’arte di Tel Aviv
Presentazione del libro "Sulla soglia di casa Abitare tra sogno e realtà" di Carla Stroppa
Introduce
Filomena Rosiello
Dialoga con l’autrice
Roberto Caracci
Il sogno in psicoterapia e nella vita
La psicologia del profondo, in particolare la psicologia analitica che si rifà al pensiero di C.G. Jung, ci ha insegnato che i sogni, sia quelli notturni che “sogni a occhi aperti”, hanno un ruolo straordinario nell’indicare la via da percorrere per raggiungere la consapevolezza di sé e dunque per rapportarsi al mondo esterno in modo più integro e autentico. Comprendere il linguaggio cifrato, l’enigma racchiuso nelle immagini simboliche dei sogni con le loro ombre e coi loro varchi di luce, è un’avventura affascinante ma soprattutto è una grande risorsa per imparare a vivere in aderenza alla totalità del proprio essere. Ed è così che si può superare la scissione tra le astrazioni della mente e la concretezza sensibile del corpo emozionale che i traumi infantili infliggono alla psiche e che in una sorta di circolo vizioso il nostro tempo, troppo sbilanciato sulla razionalità astratta, ripropone e amplifica scambiandola persino con l’idea di crescita e di adattamento.
Spessissimo nei sogni compare l’immagine della casa. Nelle sue stanze si svolgono scene che consentono di comprendere quali siano i conflitti che affliggono l’Io e quali siano le sue potenzialità nascoste. Consentono il viaggio nella memoria personale e sovrapersonale e le amplificazioni culturali che da lì prendono avvio e a cui ritornano in una sorta di viaggio ermeneutico spiraliforme, stimolante e trainante. La psiche necessita tanto di legame affettivo che di respiro culturale ed è questo che il libro propone mentre invita il lettore a entrare nelle stanze oniriche, o meglio a posizionarsi sulla soglia tra il dentro e il fuori della casa: tra il dentro e il fuori della personalità e della coscienza, tra il personale e il sovrapersonale, il concreto e l’astratto. Abitiamo sempre la soglia tra sogno e realtà. Capirlo o non capirlo fa la differenza ed è una differenza sostanziale perché la soglia è lo spazio e il simbolo di una conoscenza che segnala la presenza operante dell’anima. In quello spazio l’Io non è il manovratore trionfante e padrone degli oggetti, non è il guidatore che gira a suo piacimento il volante della macchina su cui sta viaggiando, ma piuttosto è “il giardiniere consapevole che gli alberi e le piante crescono per virtù propria; egli può essere d’aiuto certo; ma il movimento della vita lo precede e lo comanda”. In fondo questo è l’atteggiamento spirituale chi è disposto all’ascolto del mondo interiore e al transito immaginale nelle stanze oniriche della propria anima dove il pensiero meramente razionale si ritrae e trasfigura, per lasciare il posto alla visione dell’invisibile. Lì la scena rappresenta il meglio e il peggio di sé, senza giudizi di valore ma con la enigmatica lucidità delle immagini in se stesse. La psiche mette in scena gli angoli bui e angusti della casa (della personalità), i ritiri difensivi e nondimeno gli spazi aperti sul mondo, sull’immaginazione creativa e sulla trasfigurazione mitopoietica della vita.
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