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Congresso - Procreazione Medicalmente Assistita: multidisciplinarità e “strumenti relazionali” che curano
Data evento: 24/05/2024
Orari: 9.00-18.00
Luogo evento: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA - Aula Martini | Edificio U6 | U6-4 Piazza dell'Ateneo Nuovo, 1 Milano
Organizzatore: CG MKT S.r.l
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’infertilità una patologia e la definisce come l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti. L’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie mentre, nel mondo, circa il 10-12%. Questa patologia può riguardare l’uomo, la donna o entrambi (infertilità di coppia) In Italia l’età media delle donne che si rivolgono ai Centri di Medicina della Riproduzione supera i 36 anni ed in oltre il 35% dei casi le donne arrivano al Centro quando hanno più di 40 anni con diminuzione sensibile della probabilità di successo, anche con le tecniche di Riproduzione Assistita. (Dati ISS)
L’approccio alla salute riproduttiva delle persone è un tema delicato ed estremamente complesso che necessita di un intervento multilivello, in termini di prevenzione e di cura, e di Centri di Procreazione Medicalmente Assistita, con équipe multidisciplinari.
La Legge n. 40, Norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita, garantisce la possibilità, per tutte le coppie, di poter accedere a un supporto psicologico. Nell’ottica di un approccio integrato all’infertilità di coppia, è necessario che l’équipe condivida trasversalmente un punto di vista deontologico e gli strumenti relazionali, volti ad accogliere e a sostenere ciascuna coppia, nel suo percorso decisionale, negli eventuali tentativi di PMA e nell’esito finale. Le coppie, infatti, si rivolgono ai Centri di PMA in una fase di disorientamento e di profondo dolore, vengono sottoposte a numerosi accertamenti e informazioni di tipo scientifico, a diagnosi, a volte inaspettate, vengono sollecitate a modificare il loro stile di vita, al fine di ridurre eventuali fattori di rischio e a considerare nuove modalità di concepimento. Tutto ciò produce inevitabilmente uno stress generale (sia per l’individuo che per la coppia) che si traduce in una fatica cognitiva, emotiva e sociale.
Orari: 9.00-18.00
Luogo evento: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO-BICOCCA - Aula Martini | Edificio U6 | U6-4 Piazza dell'Ateneo Nuovo, 1 Milano
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) considera l’infertilità una patologia e la definisce come l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti. L’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie mentre, nel mondo, circa il 10-12%. Questa patologia può riguardare l’uomo, la donna o entrambi (infertilità di coppia) In Italia l’età media delle donne che si rivolgono ai Centri di Medicina della Riproduzione supera i 36 anni ed in oltre il 35% dei casi le donne arrivano al Centro quando hanno più di 40 anni con diminuzione sensibile della probabilità di successo, anche con le tecniche di Riproduzione Assistita. (Dati ISS)
L’approccio alla salute riproduttiva delle persone è un tema delicato ed estremamente complesso che necessita di un intervento multilivello, in termini di prevenzione e di cura, e di Centri di Procreazione Medicalmente Assistita, con équipe multidisciplinari.
La Legge n. 40, Norme in materia di Procreazione Medicalmente Assistita, garantisce la possibilità, per tutte le coppie, di poter accedere a un supporto psicologico. Nell’ottica di un approccio integrato all’infertilità di coppia, è necessario che l’équipe condivida trasversalmente un punto di vista deontologico e gli strumenti relazionali, volti ad accogliere e a sostenere ciascuna coppia, nel suo percorso decisionale, negli eventuali tentativi di PMA e nell’esito finale. Le coppie, infatti, si rivolgono ai Centri di PMA in una fase di disorientamento e di profondo dolore, vengono sottoposte a numerosi accertamenti e informazioni di tipo scientifico, a diagnosi, a volte inaspettate, vengono sollecitate a modificare il loro stile di vita, al fine di ridurre eventuali fattori di rischio e a considerare nuove modalità di concepimento. Tutto ciò produce inevitabilmente uno stress generale (sia per l’individuo che per la coppia) che si traduce in una fatica cognitiva, emotiva e sociale.
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