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Farsi del male per stare meno male. Comprendere gli atti autolesionistici e suicidari adolescenziali.
Data evento: 27/05/2021
Orari: 08:45- 13:00
Luogo evento: Evento online su piattaforma Microsoft Teams
Organizzato da: ASST Papa Giovanni XXIII
Le ferite autoprocurate e i tentativi di suicidio sono messaggi di profondo disagio e rappresentano un tentativo di fronteggiare il dolore e la sofferenza che molti ragazzi vivono anche e soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti dettati dalla pandemia.
Il convegno parte dal programma di prevenzione dei comportamenti autolesionistici e suicidari (con particolare attenzione alla fascia degli adolescenti e dei giovani adulti tra i 13 e i 23 anni) che già nel 2018, grazie all’interesse e al sostegno di Nepios ONLUS, la ASST Papa Giovanni XXIII ha attivato sul territorio bergamasco.
Partendo dall’assunto clinico, il tema va affrontato sia nella dimensione dell’emergenza che in quella della prevenzione e promozione di fattori protettivi (tanto di fronte ad adolescenti che rischiano di reiterare i tentativi di suicidio, quanto in presenza di possibili comportamenti autolesivi). Per tanto il progetto ha previsto la collaborazione tra la Neuropsichiatria infantile e la Psicologia, la prima si concentra sulla valutazione e la presa in carico del minore/adolescente e la seconda della famiglia.
Diventa infatti necessario pensare, per i ragazzi che compiono gesti autolesivi o tentati suicidi, ad una accoglienza tempestiva, non giudicante che li aiuti a rileggere e rielaborare quanto accaduto, che li accompagni in continuità verso altre forme di gestione delle loro difficoltà, che li avvicini a interventi specifici, laddove necessari Un approccio che deve necessariamente coinvolgere le famiglie di provenienza di questi giovani, per aiutarle non solo a gestire l’evento acuto dato dall’agito del ragazzo, ma anche a decodificarne i messaggi, a comprendere i significati sottostanti, a mettersi in gioco per evitarne la ricomparsa, a ritrovare nuovi equilibri familiari più funzionali.
Alla luce dei dati della letteratura questo servizio è oggi più che mai opportuno e necessario, data la pandemia e le necessarie limitazioni sociali connesse. Uno studio recente del dipartimento di psicologia clinica all’Università di Bath in Inghilterra ha evidenziato che l’alterazione della socialità, la condivisione esclusivamente on-line, la perdita dei luoghi di aggregazione unita all’obbligo di restare entro le mura domestiche, proprio quelle da cui si vorrebbe scappare, crea un senso di isolamento e solitudine che può portare a varie forme di depressione nel breve e lungo termine. Anche la stampa in molteplici articoli, riportando le evidenze e le sollecitazioni degli esperti, richiama oggi la nostra attenzione sul tema segnalandoci come, con la pandemia, i suicidi e i tentativi di suicidio abbiano avuto un’impennata molto preoccupante.
In continuità con i convegni precedenti, ci si propone non solo di rendere noto attività, progetti e sperimentazioni che rispondono a precise esigenze del territorio, ma anche di proporre un’ottica interdisciplinare che analizzi le componenti alla base di queste esigenze e proponga margini di miglioramento degli interventi in atto.
Riferimenti Segreteria Organizzativa
Tel. 035/2673711 - Fax 035/2674805
E-mail: formazione@asst-pg23.it
Orari: 08:45- 13:00
Luogo evento: Evento online su piattaforma Microsoft Teams
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Le ferite autoprocurate e i tentativi di suicidio sono messaggi di profondo disagio e rappresentano un tentativo di fronteggiare il dolore e la sofferenza che molti ragazzi vivono anche e soprattutto in un periodo di grandi cambiamenti dettati dalla pandemia.
Il convegno parte dal programma di prevenzione dei comportamenti autolesionistici e suicidari (con particolare attenzione alla fascia degli adolescenti e dei giovani adulti tra i 13 e i 23 anni) che già nel 2018, grazie all’interesse e al sostegno di Nepios ONLUS, la ASST Papa Giovanni XXIII ha attivato sul territorio bergamasco.
Partendo dall’assunto clinico, il tema va affrontato sia nella dimensione dell’emergenza che in quella della prevenzione e promozione di fattori protettivi (tanto di fronte ad adolescenti che rischiano di reiterare i tentativi di suicidio, quanto in presenza di possibili comportamenti autolesivi). Per tanto il progetto ha previsto la collaborazione tra la Neuropsichiatria infantile e la Psicologia, la prima si concentra sulla valutazione e la presa in carico del minore/adolescente e la seconda della famiglia.
Diventa infatti necessario pensare, per i ragazzi che compiono gesti autolesivi o tentati suicidi, ad una accoglienza tempestiva, non giudicante che li aiuti a rileggere e rielaborare quanto accaduto, che li accompagni in continuità verso altre forme di gestione delle loro difficoltà, che li avvicini a interventi specifici, laddove necessari Un approccio che deve necessariamente coinvolgere le famiglie di provenienza di questi giovani, per aiutarle non solo a gestire l’evento acuto dato dall’agito del ragazzo, ma anche a decodificarne i messaggi, a comprendere i significati sottostanti, a mettersi in gioco per evitarne la ricomparsa, a ritrovare nuovi equilibri familiari più funzionali.
Alla luce dei dati della letteratura questo servizio è oggi più che mai opportuno e necessario, data la pandemia e le necessarie limitazioni sociali connesse. Uno studio recente del dipartimento di psicologia clinica all’Università di Bath in Inghilterra ha evidenziato che l’alterazione della socialità, la condivisione esclusivamente on-line, la perdita dei luoghi di aggregazione unita all’obbligo di restare entro le mura domestiche, proprio quelle da cui si vorrebbe scappare, crea un senso di isolamento e solitudine che può portare a varie forme di depressione nel breve e lungo termine. Anche la stampa in molteplici articoli, riportando le evidenze e le sollecitazioni degli esperti, richiama oggi la nostra attenzione sul tema segnalandoci come, con la pandemia, i suicidi e i tentativi di suicidio abbiano avuto un’impennata molto preoccupante.
In continuità con i convegni precedenti, ci si propone non solo di rendere noto attività, progetti e sperimentazioni che rispondono a precise esigenze del territorio, ma anche di proporre un’ottica interdisciplinare che analizzi le componenti alla base di queste esigenze e proponga margini di miglioramento degli interventi in atto.
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