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Casa della Psicologia
Torna all'elencoQuale lavoro per quale mondo?
Data evento: 27/09/2022
Orari: 21:00
Luogo evento: Online su piattaforma Gotowebinar
I nostri social e TG spesso traboccano di notizie sui ristoratori che non trovano personale, o sui tentativi messi in atto da aziende e istituzioni per regolare il lavoro da remoto, o ancora sul tesissimo dibattito a proposito di strumenti statali quali il reddito di cittadinanza o il reddito universale.
È di fatti sempre più centrale e di interesse collettivo il dibattito sul lavoro e sul suo significato nel mondo di oggi: parliamo di equilibri tra vita privata e vita lavorativa, di spazi di tempo lasciati liberi dal lavoro, di chi il lavoro non ce l’ha ed è quindi disposto a tutto per averlo pena il vivere in uno stato di indigenza e marginalità, di come mutazioni socio-economiche più o meno recenti - quali la digitalizzazione e de-materializzazione del lavoro o l’impatto della crisi pandemica - abbiano impattato sul lavoro oggi.
Questo importante dibattito richiama l’interesse di Casa della Psicologia per due ordini principali di motivi: in primis in quanto, come professionisti della salute mentale, conosciamo bene la complessità degli intrecci tra vita professionale, vita privata e benessere psicologico; se il trovare (o non riuscire a farlo…) un proprio posto nel mondo e una realizzazione lavorativa possono infatti dirsi aspetti centrali del benessere psico-sociale, parimenti lo sono la necessità di lavorare in contesti che tutelino gli spazi di vita privata e relazionale, e di concepire il lavoro come una parte della vita che deve poter lasciare spazio anche a quella fertile improduttività che prende le infinite forme della cura dei rapporti personali, del creare reti di collettività e pro-socialità, del coltivare passioni e interessi.
Secondariamente, su un piano sociale allargato, pensiamo sia di fondamentale importanza introdurre spazi di riflessione su come il nostro rapporto con elementi centrali dell’esistenza - quali, appunto, il lavoro - cambino ed evolvano nel corso della storia per poter capire, oggi, come vogliamo concepire e significare questo aspetto dell’esistenza.
Che ruolo vogliamo dare alla dimensione lavorativa nella nostra vita e nella nostra società? Che gerarchia di importanza vogliamo pensare per la vita privata, la realizzazione professionale, e il tempo lasciato libero dal lavoro? È necessario lavorare tutti e tutte o è possibile pensare, anche grazie agli enormi progressi tecnologici fatti, a degli scenari diversi da questo? Lo strumento di misura della produttività è il più efficace quando si tratta del nostro benessere? E siamo davvero sicuri che un maggiore spazio dato a tutto ciò che non è lavorativo coincida necessariamente con un calo della produttività e della crescita socio-economica?
Per aiutarci a districarci in questo labirinto di domande NE PARLEREMO CON:
Claudio Bosio, docente di “Ricerca e intervento per le organizzazioni: metodologia di processo” presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Giovanna Mazzeo Ortolani, economista al Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC), dottoranda a United Nations University - MERIT
Alessio Terzi, economista alla Commissione Europea, docente a Sciences Po Lille e autore di “Growth for Good”
MODERATORI:
Anna Giulia Curti, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia
Davide Baventore, Vice presidente OPL
EVENTO GRATUITO E APERTO A TUTTI
Per iscriverti al Webinar CLICCA QUI
Orari: 21:00
Luogo evento: Online su piattaforma Gotowebinar
I nostri social e TG spesso traboccano di notizie sui ristoratori che non trovano personale, o sui tentativi messi in atto da aziende e istituzioni per regolare il lavoro da remoto, o ancora sul tesissimo dibattito a proposito di strumenti statali quali il reddito di cittadinanza o il reddito universale.
È di fatti sempre più centrale e di interesse collettivo il dibattito sul lavoro e sul suo significato nel mondo di oggi: parliamo di equilibri tra vita privata e vita lavorativa, di spazi di tempo lasciati liberi dal lavoro, di chi il lavoro non ce l’ha ed è quindi disposto a tutto per averlo pena il vivere in uno stato di indigenza e marginalità, di come mutazioni socio-economiche più o meno recenti - quali la digitalizzazione e de-materializzazione del lavoro o l’impatto della crisi pandemica - abbiano impattato sul lavoro oggi.
Questo importante dibattito richiama l’interesse di Casa della Psicologia per due ordini principali di motivi: in primis in quanto, come professionisti della salute mentale, conosciamo bene la complessità degli intrecci tra vita professionale, vita privata e benessere psicologico; se il trovare (o non riuscire a farlo…) un proprio posto nel mondo e una realizzazione lavorativa possono infatti dirsi aspetti centrali del benessere psico-sociale, parimenti lo sono la necessità di lavorare in contesti che tutelino gli spazi di vita privata e relazionale, e di concepire il lavoro come una parte della vita che deve poter lasciare spazio anche a quella fertile improduttività che prende le infinite forme della cura dei rapporti personali, del creare reti di collettività e pro-socialità, del coltivare passioni e interessi.
Secondariamente, su un piano sociale allargato, pensiamo sia di fondamentale importanza introdurre spazi di riflessione su come il nostro rapporto con elementi centrali dell’esistenza - quali, appunto, il lavoro - cambino ed evolvano nel corso della storia per poter capire, oggi, come vogliamo concepire e significare questo aspetto dell’esistenza.
Che ruolo vogliamo dare alla dimensione lavorativa nella nostra vita e nella nostra società? Che gerarchia di importanza vogliamo pensare per la vita privata, la realizzazione professionale, e il tempo lasciato libero dal lavoro? È necessario lavorare tutti e tutte o è possibile pensare, anche grazie agli enormi progressi tecnologici fatti, a degli scenari diversi da questo? Lo strumento di misura della produttività è il più efficace quando si tratta del nostro benessere? E siamo davvero sicuri che un maggiore spazio dato a tutto ciò che non è lavorativo coincida necessariamente con un calo della produttività e della crescita socio-economica?
Per aiutarci a districarci in questo labirinto di domande NE PARLEREMO CON:
Claudio Bosio, docente di “Ricerca e intervento per le organizzazioni: metodologia di processo” presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Giovanna Mazzeo Ortolani, economista al Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea (JRC), dottoranda a United Nations University - MERIT
Alessio Terzi, economista alla Commissione Europea, docente a Sciences Po Lille e autore di “Growth for Good”
MODERATORI:
Anna Giulia Curti, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia
Davide Baventore, Vice presidente OPL
EVENTO GRATUITO E APERTO A TUTTI
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Nella sezione “EVENTI” del sito, OPL offre ai propri iscritti e ai cittadini un servizio di informazione su eventi, corsi e iniziative d’interesse nella divulgazione e formazione della psicologia, non necessariamente promosse e/o patrocinate da OPL , bensì su iniziativa di soggetti terzi.
Pertanto si declina ogni responsabilità circa eventuali errori, disservizi e/o inadempimenti con riferimento agli eventi, corsi e iniziative non espressamente organizzati e/o patrocinati da OPL.
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