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Psicologia diritti umani
Torna all'elencoIl trauma come conseguenza della violazione dei diritti umani: l'importanza dell'intervento psicologico
Data evento: 31/05/2023
Orari: 21:00 - 23:00
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
La violazione dei diritti umani si può configurare come un fattore di rischio per l’attivazione di risposte post traumatiche.
Quando la violazione dei diritti avviene in età evolutiva, il rischio diventa ancora più grande, dal momento che la violazione dei diritti può andare a configurarsi come uno stress tossico per il bambino con possibili ricadute sulla sua salute mentale e fisica non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo.
È vasta la letteratura sul tema che riporta come le “Esperienze Avverse Infantili” (Adverse Childhood Experience, ACEs), intese come esperienze traumatiche che possono includere abuso sessuale, fisico o emotivo oppure trascuratezza emotiva o fisica, così come circostanze familiari o sociali avverse che possono verificarsi durante l’infanzia o l’adolescenza (Felitti et al., 1998) siano abbastanza frequenti, tanto che i dati mostrano come i due terzi della popolazione abbia avuto almeno un’esperienza di questo tipo prima dei 18 anni e circa il 10% ha sperimentato 5 o più esperienze avverse (Bellis, 2014; Gomez Pomarez, 2020). Una persona che ha avuto esperienze infantili avverse (ACE) durante l’infanzia o l’adolescenza ha maggiori probabilità, quindi, di sviluppare problemi di salute fisica e mentale in età adulta rispetto a una persona che non ne ha avute perpetuano quella che la letteratura definisce trasmissione intergenerazionale delle esperienze traumatiche impedendo in qualche modo ai genitori di svolgere e bilanciare correttamente le proprie funzioni genitoriali, passando sia dall’assenza di cura, sensibilità ed empatia sia all’iperprotettività nei confronti dei propri figli. (Solomon & Zerach, 2020).
La serata avrà come focus il come lo psicologo sia la figura naturalmente vocata, attraverso il suo operato alla restituzione di tali diritti violati.
INTRODUCONO:
Laura Parolin, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Gabriella Scaduto, Segretario OPL e coordinatrice del progetto La Psicologia per i Diritti Umani.
MODERA:
Chiara Bidoli, Caporedattore Corriere della Sera, con delega alla salute e Direttore responsabile delle testate Infanzia e del gruppo RCS.
RELATORI:
Chiara Ionio, Professore associato di Psicologia dello Sviluppo, Coordinatore Unità di ricerca sul Trauma, dipartimento di Psicologia, Università Cattolica.
Maria Zaccagnino, psicologa, psicoterapeuta.
Evento gratuito e aperto a tutti.
Evento SOLO online.
Per iscriverti CLICCA QUI
Orari: 21:00 - 23:00
Luogo evento: Online su piattaforma GoToWebinar
La violazione dei diritti umani si può configurare come un fattore di rischio per l’attivazione di risposte post traumatiche.
Quando la violazione dei diritti avviene in età evolutiva, il rischio diventa ancora più grande, dal momento che la violazione dei diritti può andare a configurarsi come uno stress tossico per il bambino con possibili ricadute sulla sua salute mentale e fisica non solo nel breve, ma anche nel lungo periodo.
È vasta la letteratura sul tema che riporta come le “Esperienze Avverse Infantili” (Adverse Childhood Experience, ACEs), intese come esperienze traumatiche che possono includere abuso sessuale, fisico o emotivo oppure trascuratezza emotiva o fisica, così come circostanze familiari o sociali avverse che possono verificarsi durante l’infanzia o l’adolescenza (Felitti et al., 1998) siano abbastanza frequenti, tanto che i dati mostrano come i due terzi della popolazione abbia avuto almeno un’esperienza di questo tipo prima dei 18 anni e circa il 10% ha sperimentato 5 o più esperienze avverse (Bellis, 2014; Gomez Pomarez, 2020). Una persona che ha avuto esperienze infantili avverse (ACE) durante l’infanzia o l’adolescenza ha maggiori probabilità, quindi, di sviluppare problemi di salute fisica e mentale in età adulta rispetto a una persona che non ne ha avute perpetuano quella che la letteratura definisce trasmissione intergenerazionale delle esperienze traumatiche impedendo in qualche modo ai genitori di svolgere e bilanciare correttamente le proprie funzioni genitoriali, passando sia dall’assenza di cura, sensibilità ed empatia sia all’iperprotettività nei confronti dei propri figli. (Solomon & Zerach, 2020).
La serata avrà come focus il come lo psicologo sia la figura naturalmente vocata, attraverso il suo operato alla restituzione di tali diritti violati.
INTRODUCONO:
Laura Parolin, Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.
Gabriella Scaduto, Segretario OPL e coordinatrice del progetto La Psicologia per i Diritti Umani.
MODERA:
Chiara Bidoli, Caporedattore Corriere della Sera, con delega alla salute e Direttore responsabile delle testate Infanzia e del gruppo RCS.
RELATORI:
Chiara Ionio, Professore associato di Psicologia dello Sviluppo, Coordinatore Unità di ricerca sul Trauma, dipartimento di Psicologia, Università Cattolica.
Maria Zaccagnino, psicologa, psicoterapeuta.
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Pertanto si declina ogni responsabilità circa eventuali errori, disservizi e/o inadempimenti con riferimento agli eventi, corsi e iniziative non espressamente organizzati e/o patrocinati da OPL.
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