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Psicologia Attuale
Torna alle altre cartolineBullismo e cyberbullismo
Cos’è il bullismo? Possiamo definirlo come una serie di azioni, prevaricazioni soprusi intenzionali (violenze fisiche e verbali, pettegolezzi, calunnie, emarginazione), ripetuti in modo sistematico nel tempo, messi in atto da uno o più bambini/ragazzi più grandi, più forti o più popolari verso un altro minore, che ne è la vittima.
Si parla di bullismo diretto quando vi sono attacchi espliciti, fatti di violenze fisiche e verbali. Si definisce, invece, bullismo indiretto quello che danneggia le relazioni sociali della vittima, attraverso la diffusione di pettegolezzi, calunnie e l’esclusione dal gruppo. I soprusi avvengono sempre di fronte ad un pubblico e spesso si ha la presenza di un gregario, che sostiene e aiuta il bullo nelle sue azioni.
La vittima non denuncia perché ha paura di eventuali ritorsioni.
Conseguenze psicologiche e sociali:
• Per il bullo: basso rendimento scolastico, aumento dell’aggressività, incapacità di rispettare le regole, comportamenti devianti e criminali che possono svilupparsi nel tempo;
• Per la vittima: sintomi fisici, sintomi psicologici (quali ansia, depressione, disturbi del sonno, aggressività), scarsa autostima, svalutazione di sé, ritiro sociale, comportamenti autolesivi.
Cyberbullismo
Il Cyberbullismo “è un atto aggressivo ed intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel corso del tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi" (Smith et alt, 2008).
Attraverso i nuovi media, vengono messe in atto azioni di violenza verbale, umiliazioni o iniziative che causano l’esclusione della vittima dal gruppo di pari. Questo viene attuato postando video imbarazzanti, insultando o deridendo attraverso i social network, minacciando fisicamente attraverso la rete etc. L’obiettivo è denigrare e danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo, diffondendo on line pettegolezzi e/o altro materiale offensivo.
Anche in questo caso, si distingue tra cyberbullismo diretto ed indiretto:
• diretto: quando i messaggi, le chat, le email hanno un effetto immediato sulla vittima;
• indiretto: quando il bullo posta o denigra la sua vittima usando aree pubbliche della rete, dove i contenuti diventano pubblici e condivisibili.
Tipologie di Cyberbullismo
• flaming - messaggi elettronici violenti e volgari, mirati a suscitare battaglie in un forum tra due o più contendenti;
• harassment – messaggi offensivi, insultanti, disturbanti, inviati ripetutamente nel tempo;
• cyberstalking – molestie insistenti e intimidatorie, tanto da ingenerare nella vittima timore per la propria incolumità fisica. In questo caso, può anche essere diffuso online materiale riservato ed intimo;
• denigration – diffusione online di pettegolezzi e/o altro materiale offensivo, nell’intento di danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo;
• impersonation – furto dell’identità di qualcuno, di cui si viola l’account o si ottiene in modo consensuale l’accesso. Il bullo si fa passare per la vittima, invia dal suo profilo messaggi o email, con l’obiettivo di danneggiare o compromettere la sua reputazione e la sua rete sociale;
• outing e trickery – diffusione di confidenze spontanee di un coetaneo, immagini riservate o intime precedentemente salvate;
• esclusione – emarginazione del coetaneo da un gruppo online;
• cyberbashing o happy slapping – pubblicazione online di filmati, in cui la vittima viene picchiata e insultata dal bullo al cospetto di un gruppo, che riprende la scena.
Le conseguenze per la salute della vittima possono essere molto gravi: ansia, depressione, aggressività, perdita della fiducia in sè, fino al suicidio.
L’intervento psicologico è fondamentale per dare un supporto concreto alle vittime.
Anche nei confronti di chi compie atti di violenza, la terapia psicologica offre strumenti per gestire aggressività e comportamenti devianti. SCARICA IL PDF
Si parla di bullismo diretto quando vi sono attacchi espliciti, fatti di violenze fisiche e verbali. Si definisce, invece, bullismo indiretto quello che danneggia le relazioni sociali della vittima, attraverso la diffusione di pettegolezzi, calunnie e l’esclusione dal gruppo. I soprusi avvengono sempre di fronte ad un pubblico e spesso si ha la presenza di un gregario, che sostiene e aiuta il bullo nelle sue azioni.
La vittima non denuncia perché ha paura di eventuali ritorsioni.
Conseguenze psicologiche e sociali:
• Per il bullo: basso rendimento scolastico, aumento dell’aggressività, incapacità di rispettare le regole, comportamenti devianti e criminali che possono svilupparsi nel tempo;
• Per la vittima: sintomi fisici, sintomi psicologici (quali ansia, depressione, disturbi del sonno, aggressività), scarsa autostima, svalutazione di sé, ritiro sociale, comportamenti autolesivi.
Cyberbullismo
Il Cyberbullismo “è un atto aggressivo ed intenzionale, condotto da un individuo o da un gruppo di individui, usando varie forme di contatto elettronico, ripetuto nel corso del tempo, contro una vittima che ha difficoltà a difendersi" (Smith et alt, 2008).
Attraverso i nuovi media, vengono messe in atto azioni di violenza verbale, umiliazioni o iniziative che causano l’esclusione della vittima dal gruppo di pari. Questo viene attuato postando video imbarazzanti, insultando o deridendo attraverso i social network, minacciando fisicamente attraverso la rete etc. L’obiettivo è denigrare e danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo, diffondendo on line pettegolezzi e/o altro materiale offensivo.
Anche in questo caso, si distingue tra cyberbullismo diretto ed indiretto:
• diretto: quando i messaggi, le chat, le email hanno un effetto immediato sulla vittima;
• indiretto: quando il bullo posta o denigra la sua vittima usando aree pubbliche della rete, dove i contenuti diventano pubblici e condivisibili.
Tipologie di Cyberbullismo
• flaming - messaggi elettronici violenti e volgari, mirati a suscitare battaglie in un forum tra due o più contendenti;
• harassment – messaggi offensivi, insultanti, disturbanti, inviati ripetutamente nel tempo;
• cyberstalking – molestie insistenti e intimidatorie, tanto da ingenerare nella vittima timore per la propria incolumità fisica. In questo caso, può anche essere diffuso online materiale riservato ed intimo;
• denigration – diffusione online di pettegolezzi e/o altro materiale offensivo, nell’intento di danneggiare la reputazione o le amicizie di un coetaneo;
• impersonation – furto dell’identità di qualcuno, di cui si viola l’account o si ottiene in modo consensuale l’accesso. Il bullo si fa passare per la vittima, invia dal suo profilo messaggi o email, con l’obiettivo di danneggiare o compromettere la sua reputazione e la sua rete sociale;
• outing e trickery – diffusione di confidenze spontanee di un coetaneo, immagini riservate o intime precedentemente salvate;
• esclusione – emarginazione del coetaneo da un gruppo online;
• cyberbashing o happy slapping – pubblicazione online di filmati, in cui la vittima viene picchiata e insultata dal bullo al cospetto di un gruppo, che riprende la scena.
Le conseguenze per la salute della vittima possono essere molto gravi: ansia, depressione, aggressività, perdita della fiducia in sè, fino al suicidio.
L’intervento psicologico è fondamentale per dare un supporto concreto alle vittime.
Anche nei confronti di chi compie atti di violenza, la terapia psicologica offre strumenti per gestire aggressività e comportamenti devianti. SCARICA IL PDF
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