Accedi con credenziali OPL
Accedi con SPID o CIE o eIDAS
ENTRA con SPID o CIE o eIDAS
Informazioni su accesso SPID, CIE e eIDAS
NoMessaggio
X
NoMessaggio
X
Scegli filtro
Psicologia Attuale
Torna alle altre cartolineStress e benessere lavorativo
“Lo stress consiste in una relazione tra persona e ambiente, percepita e valutata dal soggetto
come eccedente le proprie risorse e minacciante il proprio benessere” (Lazarus, 1966).
Esiste uno stress ‘negativo’ (distress) che emerge quando la persona sente di non poter fronteggiare adeguatamente una situazione e che può portare a conseguenze dannose per la salute. C’è anche uno stress ‘buono’ (eustress), che al contrario si verifica quando l’individuo dispone delle risorse necessarie per affrontare quanto le sta capitando.
Lo stress lavorativo è quindi un fenomeno soggettivo che riguarda il rapporto tra le caratteristiche dell’ambiente organizzativo e la valutazione personale che l’individuo ne fa.
Contenere lo stress contribuisce a ridurre la fatica connaturata al lavorare, ma spesso questo non è sufficiente o non è possibile. Si tratta quindi di imparare a gestirlo, oppure – ancor meglio – di sviluppare la propria resilienza.
Per sviluppare benessere occorrono ambienti di lavoro accoglienti, stimolanti e caratterizzati da relazioni positive, poter ritrovare gratificazioni e soddisfazione in ciò che si fa e scoprire motivazione e senso del proprio agire. Occuparsi di benessere lavorativo non significa, dunque, solo diminuire lo stress o imparare a gestirlo meglio, ma favorire una crescita armonica e integrale della persona.
Su questi temi lo psicologo opera con persone, gruppi e organizzazioni attraverso:
• interventi per la valutazione dei rischi psicosociali (in particolare rischio stress lavoro-correlato), della salute e sicurezza sul lavoro e del benessere organizzativo;
• interventi di sostegno individuale;
• interventi di prevenzione dello stress e promozione del benessere. SCARICA IL PDF
come eccedente le proprie risorse e minacciante il proprio benessere” (Lazarus, 1966).
Esiste uno stress ‘negativo’ (distress) che emerge quando la persona sente di non poter fronteggiare adeguatamente una situazione e che può portare a conseguenze dannose per la salute. C’è anche uno stress ‘buono’ (eustress), che al contrario si verifica quando l’individuo dispone delle risorse necessarie per affrontare quanto le sta capitando.
Lo stress lavorativo è quindi un fenomeno soggettivo che riguarda il rapporto tra le caratteristiche dell’ambiente organizzativo e la valutazione personale che l’individuo ne fa.
Contenere lo stress contribuisce a ridurre la fatica connaturata al lavorare, ma spesso questo non è sufficiente o non è possibile. Si tratta quindi di imparare a gestirlo, oppure – ancor meglio – di sviluppare la propria resilienza.
Per sviluppare benessere occorrono ambienti di lavoro accoglienti, stimolanti e caratterizzati da relazioni positive, poter ritrovare gratificazioni e soddisfazione in ciò che si fa e scoprire motivazione e senso del proprio agire. Occuparsi di benessere lavorativo non significa, dunque, solo diminuire lo stress o imparare a gestirlo meglio, ma favorire una crescita armonica e integrale della persona.
Su questi temi lo psicologo opera con persone, gruppi e organizzazioni attraverso:
• interventi per la valutazione dei rischi psicosociali (in particolare rischio stress lavoro-correlato), della salute e sicurezza sul lavoro e del benessere organizzativo;
• interventi di sostegno individuale;
• interventi di prevenzione dello stress e promozione del benessere. SCARICA IL PDF
X