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Scuola Adleriana di Psicoterapia dell'Istituto Alfred Adler di Milano
Orientamento teorico-scientifico e clinico
Bibliografia
Docenti
Organizzazione della didattica
Piano di studi
Informazioni pratiche e organizzative
Supervisione, formazione esperienziale e tirocini
Orientamento teorico-scientifico e clinico
L’Istituto Alfred Adler di Milano, fondato da Francesco Parenti e da Pier Luigi Pagani, nel 1981, entrato a fare parte dell’International Association of Individual Psychology (IAIP) nel 1982, è oggi diretto dal Prof. Claudio Ghidoni; promuove studi, ricerche, pubblicazioni e organizza corsi formativi e informativi, ispirati all’orientamento della Psicologia Individuale Adleriana, curando i rapporti con analoghi sodalizi internazionali. È gestore delle Scuole Adleriane di Psicoterapia di Milano e Brescia.
La Psicologia Individuale di Alfred Adler ha una lunga tradizione e una risonanza internazionale; costituisce insieme alla Psicoanalisi freudiana e alla Psicologia Analitica junghiana, la triade classica delle cosiddette Psicologie del profondo.
Fin dal 1911, anno che ne sancisce ufficialmente la nascita, si propone come una vera e propria teoria dell’uomo, prendendo in esame l’individuo, considerato come unità indivisibile di corpo e mente, nella sua unica e irripetibile dinamica di processi consci e inconsci. A partire dall’affermazione “non è possibile studiare un essere umano in condizioni di isolamento, ma solo all’interno del suo contesto sociale”, afferma che l’uomo può realizzare sé stesso solo attraverso l’edificazione di una comunità umana, armoniosa e prosperosa, dove il contributo delle donne è fondamentale.
Il modello teorico adleriano è precursore e ispiratore:
– dell’approccio bio-psico-socio-culturale che considera l’uomo come essere sociale per natura;
– della medicina psicosomatica stante la sua concezione di influenza reciproca di mente e corpo;
– dei primi consultori psicopedagogici a Vienna dedicati a genitori, insegnanti ed allievi;
– dell’orientamento relazionale stante la considerazione della imprescindibilità della relazione e del contatto umano all’interno della dimensione terapeutica, che prevede un contatto vis a vis, una partecipazione, una co-costruzione e uno scambio intersoggettivo tra terapeuta e paziente. Promuove nella Vienna nei primi del ‘900 la Psicoterapia psicodinamica relazionale, dove ogni incontro, terapeuta paziente in psicoterapia, è un incontro unico e irripetibile e la relazione, altrettanto esclusiva, che si instaura, diventa il fulcro di un cambiamento creativo; in definitiva è la relazione che cura.
Adler, contrariamente a qualsiasi forma di ortodossia, propone e invita alla ricerca continua:
“Il nostro vero compito sarà la pratica: nessuna educazione può essere costruita nel vuoto. Dovrete combattere con le difficoltà che derivano da interpretazioni diverse dalla ricerca scientifica. Daremo il benvenuto a qualsiasi confronto, perché siamo tolleranti: dovrete studiare altre teorie e altri punti di vista, mettere tutto a confronto con molta cura, e non credere ciecamente a nessuna ‘autorità’, neppure a me”.
Il pensiero adleriano è quanto mai attuale e concreto; Adler ha utilizzato e promosso tecniche psicodiagnostiche e psicoterapeutiche, che oggi hanno trovato importanti conferme a seguito delle scoperte in campo neurobiologico. Per la sua attualità e versatilità l’approccio psicoterapico e psicopedagogico adleriano si presta ad una realtà in continua mutazione, quale quella odierna e copre l’intero ciclo di vita, spaziando dalla psicoterapia rivolta al bambino a quella proposta all’adulto fino a quella rivolta all’anziano.
L’obiettivo della formazione è lo sviluppo della particolare sensibilità clinica e della creatività del terapeuta, che opera in setting individuale, di coppia e di gruppo.
La Psicologia Individuale di Alfred Adler ha una lunga tradizione e una risonanza internazionale; costituisce insieme alla Psicoanalisi freudiana e alla Psicologia Analitica junghiana, la triade classica delle cosiddette Psicologie del profondo.
Fin dal 1911, anno che ne sancisce ufficialmente la nascita, si propone come una vera e propria teoria dell’uomo, prendendo in esame l’individuo, considerato come unità indivisibile di corpo e mente, nella sua unica e irripetibile dinamica di processi consci e inconsci. A partire dall’affermazione “non è possibile studiare un essere umano in condizioni di isolamento, ma solo all’interno del suo contesto sociale”, afferma che l’uomo può realizzare sé stesso solo attraverso l’edificazione di una comunità umana, armoniosa e prosperosa, dove il contributo delle donne è fondamentale.
Il modello teorico adleriano è precursore e ispiratore:
– dell’approccio bio-psico-socio-culturale che considera l’uomo come essere sociale per natura;
– della medicina psicosomatica stante la sua concezione di influenza reciproca di mente e corpo;
– dei primi consultori psicopedagogici a Vienna dedicati a genitori, insegnanti ed allievi;
– dell’orientamento relazionale stante la considerazione della imprescindibilità della relazione e del contatto umano all’interno della dimensione terapeutica, che prevede un contatto vis a vis, una partecipazione, una co-costruzione e uno scambio intersoggettivo tra terapeuta e paziente. Promuove nella Vienna nei primi del ‘900 la Psicoterapia psicodinamica relazionale, dove ogni incontro, terapeuta paziente in psicoterapia, è un incontro unico e irripetibile e la relazione, altrettanto esclusiva, che si instaura, diventa il fulcro di un cambiamento creativo; in definitiva è la relazione che cura.
Adler, contrariamente a qualsiasi forma di ortodossia, propone e invita alla ricerca continua:
“Il nostro vero compito sarà la pratica: nessuna educazione può essere costruita nel vuoto. Dovrete combattere con le difficoltà che derivano da interpretazioni diverse dalla ricerca scientifica. Daremo il benvenuto a qualsiasi confronto, perché siamo tolleranti: dovrete studiare altre teorie e altri punti di vista, mettere tutto a confronto con molta cura, e non credere ciecamente a nessuna ‘autorità’, neppure a me”.
Il pensiero adleriano è quanto mai attuale e concreto; Adler ha utilizzato e promosso tecniche psicodiagnostiche e psicoterapeutiche, che oggi hanno trovato importanti conferme a seguito delle scoperte in campo neurobiologico. Per la sua attualità e versatilità l’approccio psicoterapico e psicopedagogico adleriano si presta ad una realtà in continua mutazione, quale quella odierna e copre l’intero ciclo di vita, spaziando dalla psicoterapia rivolta al bambino a quella proposta all’adulto fino a quella rivolta all’anziano.
L’obiettivo della formazione è lo sviluppo della particolare sensibilità clinica e della creatività del terapeuta, che opera in setting individuale, di coppia e di gruppo.
OrientamentoPsicodinamico
DirettoreClaudio Ghidoni
Anno di riconoscimento MIUR2000 (cod. 69) sede di Milano e 2018 sede periferica di Brescia
Affiliazione a Società ScientificheSIPI (Società italiana di Psicologia Individuale) - International Association of Individual Psychology (IAIP)
IndirizzoPiazza San Marco, 2 - 20121 Milano - Via Malta, 12 - 25124 Brescia
Sito webwww.scuolaadleriana.it
Telefono333.6577935
Fax-
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