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Istituto "Riza" di Medicina Psicosomatica - Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Psicosomatico
Orientamento teorico-scientifico e clinico
Bibliografia
Docenti
Organizzazione della didattica
Piano di studi
Informazioni pratiche e organizzative
Supervisione, formazione esperienziale e tirocini
Orientamento teorico-scientifico e clinico
La visione psicoterapeutica dell'Istituto Riza, fondato a Milano nel 1979 da Raffele Morelli, si basa sul concetto che ogni malattia non è altro che la manifestazione simbolica di un disagio del nostro sé (psicosomatico) Secondo la visione dell'Istituto Riza quando una persona si ammala esprime un disagio che, oltre all'alterazione organica, interessa l'individuo nella sua globalità psichica e corporea.
Utilizzando un codice simbolico, la persona "sceglie" di volta in volta l'organo più adatto a rappresentare il proprio malessere: l'asma, l'ipertensione, la cefalea, la colite, la caduta dei capelli... sono solo alcuni esempi di come una problematica esistenziale si possa raccontare attraverso le diverse funzioni dell'organismo.
La psicoterapia ad indirizzo psicosomatico sviluppata dall'Istituto Riza, punta a utilizzare gli strumenti del setting per "dialogare" con il malato e la sua malattia, favorendo la guarigione. La Scuola ha, come modello teorico di riferimento, la visione junghiana e insegna un approccio terapeutico finalizzato a trattare sia le malattie organiche di natura psicosomatica, sia i disagi come ansia, stress, panico, depressione. Inoltre insegna ad affrontare le problematiche giovanili e di coppia.
I simboli, le analogie, le metafore sono le chiavi di lettura più adatte e utilizzate per comprendere e curare i disagi – anche i più complessi – la loro origine e la loro evoluzione. Il sintomo e la malattia non vanno considerati "solo" un problema da risolvere ma rappresentano la via attraverso cui un individuo si "racconta" e, contemporaneamente, la modalità con la quale si affaccia la soluzione.
Questa lettura della malattia e del disagio, teorizzata da Raffaele Morelli e dai suoi collaboratori dell'Istituto Riza sul finire degli anni settanta, trae in particolare spunto dal concetto di Sincronicità, proposto da Carl Gustav Jung, dalla Medicina della Tradizione e da alcuni insegnamenti della Fisica moderna e della Teoria della complessità.
L'approccio psicosomatico
L'indirizzo formativo della Scuola è incentrato su una visione cosmica dell'anima, intesa in senso laico. Quando una persona viene in psicoterapia non ci soffermiamo sulla sua storia, su ciò che le è accaduto, se non perché ogni paziente comincia il racconto parlando di sé e di quelle che lui chiama - o crede che siano - le cause dei suoi disturbi. Cerchiamo di fatto nella nostra storia le cause di ciò che siamo, ma questo ci allontana dal presente che è l'unico luogo in cui vive e si manifesta il codice segreto dell'anima. Se l'anima vive nel presente, cercare le cause di ciò che io sono oggi nel passato è quanto di più fuorviante possa esistere.
Un'altra caratteristica dell'anima è che "ragiona" in modo globale: continuare ad analizzare settori limitati dell'esistenza significa non comprendere mai il senso e il linguaggio di questo nucleo "animico" che ci ispira e di conseguenza significa vanificare anche il suo potenziale terapeutico. Per quanto riguarda i disturbi, va tenuto presente che possiamo leggerli come veri e propri "messaggi" dell'anima, che non vengono per cambiarci, ma perché prendiamo atto del loro esserci dentro di noi. L'ansia viene da un luogo sconosciuto e io devo imparare ad accoglierla, a lasciarla espandere, a non combatterla: non serve spiegare, capire, cercare i perché.
Questo atteggiamento ci sposterebbe su di un piano razionale impedendoci di cogliere la portata del disturbo. Viceversa si ottiene un sollievo immediato quando si impara ad ascoltare i disturbi senza dirsi niente, semplicemente constatandone la presenza e accettando che siano un aspetto di quel caleidoscopio che è la nostra anima. Ogni disturbo è sempre il tentativo di portarci in un altro stato energetico, che ci distolga da noi stessi e ci conduca là dove ci vuole portare la nostra essenza.
Utilizzando un codice simbolico, la persona "sceglie" di volta in volta l'organo più adatto a rappresentare il proprio malessere: l'asma, l'ipertensione, la cefalea, la colite, la caduta dei capelli... sono solo alcuni esempi di come una problematica esistenziale si possa raccontare attraverso le diverse funzioni dell'organismo.
La psicoterapia ad indirizzo psicosomatico sviluppata dall'Istituto Riza, punta a utilizzare gli strumenti del setting per "dialogare" con il malato e la sua malattia, favorendo la guarigione. La Scuola ha, come modello teorico di riferimento, la visione junghiana e insegna un approccio terapeutico finalizzato a trattare sia le malattie organiche di natura psicosomatica, sia i disagi come ansia, stress, panico, depressione. Inoltre insegna ad affrontare le problematiche giovanili e di coppia.
I simboli, le analogie, le metafore sono le chiavi di lettura più adatte e utilizzate per comprendere e curare i disagi – anche i più complessi – la loro origine e la loro evoluzione. Il sintomo e la malattia non vanno considerati "solo" un problema da risolvere ma rappresentano la via attraverso cui un individuo si "racconta" e, contemporaneamente, la modalità con la quale si affaccia la soluzione.
Questa lettura della malattia e del disagio, teorizzata da Raffaele Morelli e dai suoi collaboratori dell'Istituto Riza sul finire degli anni settanta, trae in particolare spunto dal concetto di Sincronicità, proposto da Carl Gustav Jung, dalla Medicina della Tradizione e da alcuni insegnamenti della Fisica moderna e della Teoria della complessità.
L'approccio psicosomatico
L'indirizzo formativo della Scuola è incentrato su una visione cosmica dell'anima, intesa in senso laico. Quando una persona viene in psicoterapia non ci soffermiamo sulla sua storia, su ciò che le è accaduto, se non perché ogni paziente comincia il racconto parlando di sé e di quelle che lui chiama - o crede che siano - le cause dei suoi disturbi. Cerchiamo di fatto nella nostra storia le cause di ciò che siamo, ma questo ci allontana dal presente che è l'unico luogo in cui vive e si manifesta il codice segreto dell'anima. Se l'anima vive nel presente, cercare le cause di ciò che io sono oggi nel passato è quanto di più fuorviante possa esistere.
Un'altra caratteristica dell'anima è che "ragiona" in modo globale: continuare ad analizzare settori limitati dell'esistenza significa non comprendere mai il senso e il linguaggio di questo nucleo "animico" che ci ispira e di conseguenza significa vanificare anche il suo potenziale terapeutico. Per quanto riguarda i disturbi, va tenuto presente che possiamo leggerli come veri e propri "messaggi" dell'anima, che non vengono per cambiarci, ma perché prendiamo atto del loro esserci dentro di noi. L'ansia viene da un luogo sconosciuto e io devo imparare ad accoglierla, a lasciarla espandere, a non combatterla: non serve spiegare, capire, cercare i perché.
Questo atteggiamento ci sposterebbe su di un piano razionale impedendoci di cogliere la portata del disturbo. Viceversa si ottiene un sollievo immediato quando si impara ad ascoltare i disturbi senza dirsi niente, semplicemente constatandone la presenza e accettando che siano un aspetto di quel caleidoscopio che è la nostra anima. Ogni disturbo è sempre il tentativo di portarci in un altro stato energetico, che ci distolga da noi stessi e ci conduca là dove ci vuole portare la nostra essenza.
OrientamentoPsicosomatico
DirettoreRaffaele Morelli (Direttore/Presidente)
Anno di riconoscimento MIUR1994 (cod. 32)
Affiliazione a Società ScientificheSIMP (Società Italiana di Medicina Psicosomatica)
Indirizzovia Quadronno, 20 - 20122 Milano - Segreteria: via L. Anelli 1 - 20122 Milano
Sito webscuola-psicoterapia.riza.it
Telefono02.5845961
Fax02.58318162
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