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Fasi del procedimento
Per inoltrare una propria segnalazione, occorre scrivere una mail a tutela@opl.it, specificando bene tutte le informazioni che possono essere utili a ricostruire il caso e allegando il materiale documentale in proprio possesso.
La segnalazione può pervenire dagli iscritti all’Ordine della Lombardia o a quello di altre regioni, da parte di altri professionisti o dai cittadini che sono venuti a conoscenza o hanno sperimentato direttamente una presunta situazione di abuso del titolo o della professione. La vigilanza sul rispetto delle norme è un impegno civico doveroso e OPL necessita della collaborazione di tutti i soggetti che possono sostenerlo in questo ruolo istituzionale fondamentale.
Una volta ricevuta la mail, la richiesta pervenuta viene presa in carico dalla Commissione che fa un primo screening dei contenuti. Nei casi più complessi è possibile che i componenti della Commissione condividano il materiale per darne una lettura approfondita, prima dell’incontro dedicato alla sua discussione.
Questo momento è determinante per definire bene l’oggetto della segnalazione e comprendere in quale area è collocabile il presunto abuso (titolo o esercizio della professione).
È possibile che basti un primo esame per verificare che non vi siano le condizioni per procedere; in questa circostanza il caso viene archiviato. Per avere un’idea di quali situazioni possono rientrare in questa tipologia, consulta la sezione dedicata al resoconto dei casi (QUI).
Se invece è necessario entrare maggiormente nel merito di ciò che è accaduto, la Commissione fa in modo di raccogliere ulteriori elementi, contattando il segnalante e richiedendo l’invio di altro materiale, attraverso apposite ricerche, o chiedendo chiarimenti direttamente alla persona segnalata.
E’ fondamentale, infatti, che la segnalazione sia corredata da elementi che diano riscontro. Una segnalazione che si limiti alla narrazione ha scarse possibilità di superare le fasi preliminari.
Tra gli elementi utili all’accertamento del presunto abuso professionale vi sono segnalazioni di altri utenti o degli iscritti all’Albo professionale, relazioni scritte rilasciate dal segnalato/denunciato a clienti, stampe di siti internet e articoli di giornale ad esso riferibili, fatture e/o ricevute emesse, ecc.
Se anche questo momento conferma il sospetto di un possibile reato, la Commissione si rivolge ai consulenti legali che prendono visione della documentazione, esprimono un parere e danno indicazioni sui possibili percorsi da intraprendere (diffida, denuncia o querela), in base alla gravità della situazione.
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia collabora inoltre anche con i NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute) a cui si rivolge per i casi più delicati e complessi, su indicazione dei consulenti legali.
Compiute le dovute azioni, la Commissione provvede a informare direttamente il segnalante (o il suo legale rappresentante) degli esiti del caso.
Infine, una volta concluso, una sintesi dello stesso viene messa a disposizione degli iscritti nella sezione “resoconto dei casi” o nell’archivio delle sentenze disponibili entrambi sul sito di OPL QUI.
Per alcune segnalazioni, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia non può procedere perché relative ad altre aree territoriali. In queste circostanze, sebbene si debba procedere all’archiviazione d’ufficio, OPL si attiva per l’inoltro della segnalazione all’Ordine competente o al CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) che, in qualità di ente sovra regionale, interviene a garanzia della professione con azioni specifiche.
La segnalazione può pervenire dagli iscritti all’Ordine della Lombardia o a quello di altre regioni, da parte di altri professionisti o dai cittadini che sono venuti a conoscenza o hanno sperimentato direttamente una presunta situazione di abuso del titolo o della professione. La vigilanza sul rispetto delle norme è un impegno civico doveroso e OPL necessita della collaborazione di tutti i soggetti che possono sostenerlo in questo ruolo istituzionale fondamentale.
Una volta ricevuta la mail, la richiesta pervenuta viene presa in carico dalla Commissione che fa un primo screening dei contenuti. Nei casi più complessi è possibile che i componenti della Commissione condividano il materiale per darne una lettura approfondita, prima dell’incontro dedicato alla sua discussione.
Questo momento è determinante per definire bene l’oggetto della segnalazione e comprendere in quale area è collocabile il presunto abuso (titolo o esercizio della professione).
È possibile che basti un primo esame per verificare che non vi siano le condizioni per procedere; in questa circostanza il caso viene archiviato. Per avere un’idea di quali situazioni possono rientrare in questa tipologia, consulta la sezione dedicata al resoconto dei casi (QUI).
Se invece è necessario entrare maggiormente nel merito di ciò che è accaduto, la Commissione fa in modo di raccogliere ulteriori elementi, contattando il segnalante e richiedendo l’invio di altro materiale, attraverso apposite ricerche, o chiedendo chiarimenti direttamente alla persona segnalata.
E’ fondamentale, infatti, che la segnalazione sia corredata da elementi che diano riscontro. Una segnalazione che si limiti alla narrazione ha scarse possibilità di superare le fasi preliminari.
Tra gli elementi utili all’accertamento del presunto abuso professionale vi sono segnalazioni di altri utenti o degli iscritti all’Albo professionale, relazioni scritte rilasciate dal segnalato/denunciato a clienti, stampe di siti internet e articoli di giornale ad esso riferibili, fatture e/o ricevute emesse, ecc.
Se anche questo momento conferma il sospetto di un possibile reato, la Commissione si rivolge ai consulenti legali che prendono visione della documentazione, esprimono un parere e danno indicazioni sui possibili percorsi da intraprendere (diffida, denuncia o querela), in base alla gravità della situazione.
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia collabora inoltre anche con i NAS (Nucleo Antisofisticazioni e Sanità del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute) a cui si rivolge per i casi più delicati e complessi, su indicazione dei consulenti legali.
Compiute le dovute azioni, la Commissione provvede a informare direttamente il segnalante (o il suo legale rappresentante) degli esiti del caso.
Infine, una volta concluso, una sintesi dello stesso viene messa a disposizione degli iscritti nella sezione “resoconto dei casi” o nell’archivio delle sentenze disponibili entrambi sul sito di OPL QUI.
Per alcune segnalazioni, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia non può procedere perché relative ad altre aree territoriali. In queste circostanze, sebbene si debba procedere all’archiviazione d’ufficio, OPL si attiva per l’inoltro della segnalazione all’Ordine competente o al CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) che, in qualità di ente sovra regionale, interviene a garanzia della professione con azioni specifiche.
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