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Torna all'elenco09/04/2021
Comunicato Stampa OPL del 9 aprile 2021
Nella conferenza stampa di ieri sera, 8 aprile 2021, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiamato in causa gli psicologi per esemplificare la categoria dei “furbetti” che saltano la fila vaccinale e si è interrogato su una supposta “mancanza di coscienza” civile da parte della nostra categoria professionale.
In rappresentanza di questa stessa categoria, non possiamo che sottolineare la drammatica realtà che si cela dietro l’affermazione maldestra, evidentemente malamente pianificata, del nostro Premier.
Riteniamo perciò doveroso sottolineare alcuni passaggi fondamentali.
Nel loro lungo iter di studi gli psicologi studiano in modo approfondito i modi della comunicazione umana e sanno che l’immagine evocata dal Presidente Draghi, quella degli psicologi di 35 anni che “saltano la coda”, ha una potenza evocativa che difficilmente potrà essere controbilanciata da qualunque dichiarazione successiva.
L’emergenza psicologica che sta investendo il nostro Paese non ha bisogno di passi indietro di questa portata. Come sottolinea la nostra Presidente, Laura Parolin, “L’aspetto più drammatico è che lo “scivolone” di Draghi è quello di chi, nonostante questo periodo storico abbia messo in luce un significativo incremento del disagio psicosociale, dimentica che la Salute (lo dice l’OMS) include ineluttabilmente quella del corpo e della mente.”
In rappresentanza di questa stessa categoria, non possiamo che sottolineare la drammatica realtà che si cela dietro l’affermazione maldestra, evidentemente malamente pianificata, del nostro Premier.
Riteniamo perciò doveroso sottolineare alcuni passaggi fondamentali.
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È il governo che ha richiesto di vaccinare, prima in modo prioritario, poi in modo obbligatorio, pena la sospensione dall’attività professionale (DL Draghi n. 44 del 1 aprile), tutti gli operatori sanitari. Non il contrario.
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Il fine ultimo della campagna vaccinale per gli operatori sanitari è la tutela della salute dei pazienti di cui si prendono cura. Non il contrario.
Nel loro lungo iter di studi gli psicologi studiano in modo approfondito i modi della comunicazione umana e sanno che l’immagine evocata dal Presidente Draghi, quella degli psicologi di 35 anni che “saltano la coda”, ha una potenza evocativa che difficilmente potrà essere controbilanciata da qualunque dichiarazione successiva.
L’emergenza psicologica che sta investendo il nostro Paese non ha bisogno di passi indietro di questa portata. Come sottolinea la nostra Presidente, Laura Parolin, “L’aspetto più drammatico è che lo “scivolone” di Draghi è quello di chi, nonostante questo periodo storico abbia messo in luce un significativo incremento del disagio psicosociale, dimentica che la Salute (lo dice l’OMS) include ineluttabilmente quella del corpo e della mente.”
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