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Torna all'elenco22/03/2025
Violenza a San Vittore: la solidarietà dell’OPL alla collega e l’appello alle istituzioni

“Abbiamo appreso dalle notizie pubblicate dalla stampa del tentativo di violenza a scopo sessuale subito da una nostra collega, cui va la nostra solidarietà e il nostro sostegno”, ha dichiarato la nostra Presidente, Valentina Di Mattei.
“Quanto accaduto è inaccettabile. Conosciamo bene le condizioni critiche in cui operano gli psicologi all’interno degli istituti penitenziari: ogni giorno sono esposti a rischi concreti. Chiediamo al Ministro Nordio di intervenire con urgenza, adottando tutte le misure necessarie affinché episodi del genere non si ripetano più”.
Il carcere di San Vittore è tra i più sovraffollati d’Italia, con un tasso di affollamento che ha raggiunto il 213% (dati al 17 marzo 2025), ben oltre la soglia della legalità. In Lombardia, così come in altre regioni, la situazione è drammatica: il sovraffollamento carcerario nazionale ha toccato il 132,7%, con oltre 62.000 detenuti a fronte di soli 46.805 posti effettivamente disponibili. Un dato che descrive un sistema al collasso, dove a essere in pericolo non sono solo i diritti dei detenuti, ma anche la sicurezza e l’incolumità di chi lavora ogni giorno all’interno delle strutture penitenziarie.
Questo episodio non è un caso isolato, ma parte di una crisi più ampia che coinvolge tutto il personale sanitario e sociosanitario. La violenza verso chi opera per la salute mentale e il benessere collettivo è un’emergenza strutturale, troppo spesso trascurata dalle istituzioni. Già nel 2023, l’OPL aveva partecipato alla fiaccolata in memoria della dott.ssa Barbara Capovani, psichiatra uccisa da un ex paziente, e lanciato un appello per rafforzare la sicurezza nei luoghi di cura.
📎 Fiaccolata contro la violenza sugli operatori sanitari – 2 maggio 2023
📎 La forza della comunità – 4 maggio 2023
Aumentano anche gli eventi critici, le aggressioni, i suicidi (già 20 nei primi mesi del 2025) e le condizioni delle strutture sono spesso fatiscenti, inadeguate alla funzione costituzionale di rieducazione e reinserimento. Gli operatori lavorano in contesti sempre più chiusi, isolati, privi di presidi di sicurezza adeguati, con turni spesso non sostenibili e con un carico emotivo e professionale crescente.
L’OPL chiede con urgenza:
- Un piano nazionale strutturato per la sicurezza degli operatori psicologi e sanitari;
- Investimenti in personale, formazione e strategie di prevenzione;
- Una riflessione seria sulla funzione rieducativa del carcere e sulla tutela di chi vi opera ogni giorno con competenza e dedizione.
Come Ordine degli Psicologi della Lombardia stiamo dedicando particolare attenzione a questo fenomeno, insieme ad un gruppo di esperti dedicato all’analisi della tematiche e relative azioni. In questo senso, riteniamo siano necessarie alcune azioni urgenti:
- Assunzione strutturata di psicologi in numero adeguato, sia nell’ambito sanitario che penitenziario.
- Potenziamento della rete psicologica territoriale, per garantire continuità anche durante e dopo la detenzione.
- Favorire i percorsi di misura alternativa con la presenza di operatori psicologi nei percorsi esterni.
- Supervisione clinica regolare per gli operatori che lavorano in contesti ad alta complessità.
- Miglioramento degli spazi e delle condizioni strutturali, affinché il lavoro clinico possa svolgersi con dignità e riservatezza.
- Maggiore integrazione tra area sanitaria, educativa e giuridica, per costruire percorsi realmente riabilitativi.
Non può esserci salute mentale, né sicurezza, senza dignità, tutela e rispetto del lavoro delle professioniste e dei professionisti del settore.
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