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12/02/2018
Webinar di presentazione della Scuola di Formazione in Psicoterapia Transpersonale - Integral Transpersonal Institute Milano
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Relatore: Dott. P.L. Lattuada, Direttore della Scuola

La Psicoterapia Transpersonale
…Della via possiamo dire cosa non è, a cosa assomiglia, come fare a percorrerla, ma non possiamo dire cos’è…

La psicologia transpersonale, secondo la definizione di Charles Tart, opera per la realizzazione del Sé, per il risveglio della natura spirituale di ogni individuo e delle sue qualità più genuinamente umane. Il termine transpersonale applicato alla psicologia, sembra essere stato utilizzato per la prima volta da Roberto Assagioli, il creatore della psicosintesi ed in seguito da Gustav Jung. Esso sta ad indicare quelle aree della realtà psichica che si estendono oltre l’identificazione con la personalità individuale e che possono essere attinte grazie alla padronanza dell’esperienza interiore. L’esperienza interiore integrale coinvolge i diversi sottosistemi del Sé, dal piano fisico corporeo a quello energetico, alle dimensioni emotiva e cognitiva mentale e anche e soprattutto la dimensione spirituale, o transpersonale che contiene le qualità e le potenzialità più elevate dell’essere umano.

In questa ottica l’approccio psicologico alla psicopatologia e alla sofferenza può trascendere e includere metodi psicodinamici e cognitivi grazie all’impiego delle risorse offerte dal lavoro con gli stati di coscienza, il potere ordinatore degli archetipi, la chiarezza numinosa della consapevolezza che schiudono la vastità ineffabile del Sé.

La psicoterapia transpersonale delinea pertanto quell’approccio psicologico che si occupa dello studio e della cultura dell’esperienza umana integrale ampliando la cartografia della psiche e la metodologia clinica fino a comprendere la dimensione spirituale in un contesto psicologico. Approccio che cominciò ad affermarsi nel campo della psicologia intorno agli anni sessanta, a partire dall’opera di A. Maslow, il quale per primo mise l’accento su una psicologia “evolutiva” che considerasse lo “sviluppo delle potenzialità”, “la soddisfazione graduale dei bisogni” la relazione tra “persona e persona” nel rapporto terapeutico, l’esperienza spirituale come momenti fondanti di un percorso di auto-realizzazione.

La prima associazione di psicologia transpersonale fu fondata negli Stati Uniti nel 1969 per opera di personalità quali: Charlotte Buhler, Abraham Maslow, Allan Watts, Arthur Koestler, Viktor Frankl. Si pubblica una rivista The Journal of Transpersonal Psychology fondata da Antony J. Sutich alla quale collaborano tutti i maggiori esponenti americani del movimento transpersonale quali: Ken Wilber, Stan Grof, Stanley Krippner, Lawrence Le Shan, Michael Murphy, Charles T. Tart, Frances E. Vaughan, e altri. In Italia l’approccio umanistico e transpersonale trova un’elaborazione nelle opere L. Boggio Gilot, A. De Luca, Filippo Falzoni Gallerani, Piero Ferrucci e di P.L. Lattuada, tra gli altri.
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