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18/10/2023
Assistente materna, reale necessità di una nuova figura professionale? L'OPL prende posizione
immagine articolo Assistente materna, reale necessità di una nuova figura professionale? L'OPL prende posizione Il Tavolo della Perinatalità dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia esprime grande preoccupazione relativamente alla proposta di creazione della figura professionale dell’Assistente Materna, titolo conseguito in corsi non meglio identificati di 6/9 mesi.

I componenti del tavolo; Silvia Valadè, Valentino Ferro, Andrea Benlodi, Alessandra Bramante, Daniela Calandrino, Loredana Cena, Marcello Florita, Sara Micotti Alessandra Sala,  evidenziano come la figura preposta all’ assistenza al puerperio/cure post natali e sostegno successivo domiciliare sia l’ostetrica, che “forte di una formazione universitaria improntata alla promozione della fisiologia sa riconoscerne tempestivamente la deviazione e la comparsa di situazioni patologiche che possono richiedere l’intervento anche di altri specialisti”.

All’interno della nota mettono inoltre in luce l’importanza di un supporto non rivolto esclusivamente alla madre ma anche “alla coppia genitoriale e alla famiglia, in quanto tutti coinvolti nel nuovo evento nascita”.

Ci si chiede in aggiunta quanto la ratio delle tempistiche di assistenza possa essere funzionale, in quanto: “l’assistenza verrebbe garantita fino ai 6 mesi di età del neonato, quindi nella prima fase di individuazione-separazione, periodo in cui spesso le mamme riprendono il lavoro tra mille conflitti e sentimenti di colpa. In una fase così delicata del ciclo vitale, l’offerta di sostegno cesserebbe”.

Il tavolo di lavoro esprime infine due dubbi pratici;
  • Il primo rispetto a chi questa nuova figura professionale dovrebbe fare riferimento, “non essendo inserita in una rete di professionisti preposti all’assistenza in oggetto”.
  • Il secondo, sull’impegno economico destinato a questo progetto, “a fronte della mancanza di 20.000 ostetriche nel SSN e del non rispetto del criterio di presenza di uno psicologo ogni 20.000 abitanti per ogni consultorio.”

Quello che ci si chiede in conclusione è, se l’obiettivo è garantire una migliore rete di cura ai cittadini, perchè la risposta si orienta verso la creazione di nuove figure professionali e non verso il rafforzamento dell’organico del SSN di figure già esistenti e forti di una solida formazione sia pratica che teorica?

L’OPL e il Tavolo di lavoro rimangono aperti ad eventuali confronti nell'ottica dell'importante collaborazione fra istituzioni.
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