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Torna all'elenco30/10/2020
Lettera agli iscritti dalla Presidente dell'OPL
Care colleghe e cari colleghi,
vi scrivo in un momento di grande incertezza per esprimere la vicinanza del nostro Ordine a ognuno di Voi, con un pensiero particolare per i tantissimi che in questo momento sono in una condizione difficile, personale e professionale.
La pandemia ha messo in luce le specificità della nostra categoria - composta principalmente da liberi professionisti - che ha registrato una forte contrazione del lavoro, nonostante sia evidente un forte bisogno di psicologia.
Per molti colleghi questo è un momento di difficoltà e preoccupazione e perciò, pur consapevole della gravità della situazione e dei limiti dell’azione di un Ordine di categoria di fronte ai tempi della politica, voglio condividere con voi gli sforzi che abbiamo messo in campo in questi mesi.
Il mio primo impegno è stato quello di portare all’attenzione delle istituzioni regionali e locali che si occupano di salute, politiche sociali, welfare e scuola, la necessità e l’urgenza di creare possibilità concrete di occupabilità. Il nostro contributo è oggi più che mai indispensabile, e in tale direzione, la nostra responsabilità come professionisti sanitari deve corrispondere a un riconoscimento da parte delle istituzioni che sia di reale valorizzazione della professione e del suo contributo alla tutela del Diritto alla Salute psicologica.
Per me è stata e rimane una priorità portare la voce della nostra categoria di fronte a chi può muovere gli ingranaggi del cambiamento, sostenendo la necessità di maggiori investimenti sui servizi che si occupano di benessere psicologico e salute mentale, investimenti che ritengo un dovere per la tutela della salute pubblica e una soluzione concreta per affrontare il bisogno psicologico crescente, destinato ad aumentare.
Ritengo, inoltre, fondamentale lavorare per la co-costruzione di una Comunità Professionale che sia sempre più consapevole e aggiornata. In questa direzione, ho dato grande rilievo alla comunicazione con Voi iscritti, così da darvi informazioni chiare e puntuali per la pratica della professione e canali accessibili per la formazione e l’aggiornamento.
Ancora, il contatto con la dimensione culturale è un altro aspetto che credo non dobbiamo lasciare andare, specialmente in questi momenti così difficili. Investire sulla cultura psicologica significa per me investire sulla possibilità, sulla quella creatività che, come psicologhe e psicologi ben sappiamo, può fare la differenza nei periodi di crisi.
La velocità con cui in queste settimane torniamo in parte indietro nel tempo, mi ha spinta a riflettere su come, pur a distanza, tenere aperto un dialogo tra noi, sentirci vicini: per questo a breve riceverete l’invito a partecipare a una serie di incontri con il direttivo dell’OPL che ci daranno modo di ascoltare le vostre esperienze e le vostre proposte per fare sempre meglio. Sono convinta che tutti possiamo essere protagonisti attivi della vita ordinistica, sentirci parte di una comunità professionale che, anche in tempi difficili come questo, rappresenti un punto di riferimento. Questi momenti saranno ancora più importanti in vista del prossimo Bilancio Partecipato, un’iniziativa che vi vedrà in prima linea nella proposta di progetti e iniziative per il futuro del nostro Ordine.
Infine, a nome di tutto il Consiglio voglio ringraziare ognuno di Voi, Colleghe e Colleghi, perché con il vostro impegno e la vostra resilienza, la nostra categoria continua a distinguersi per senso di responsabilità e per capacità di contribuire con le proprie competenze al beneficio di organizzazioni, gruppi e individui.
Concludo con la speranza che in voi tutti non prevalga un senso di sconforto, oggi che siamo confrontati nuovamente con limitazioni personali e professionali dettate dal bisogno di arginare l’emergenza sanitaria. Piuttosto, tengo a ribadire a nome di tutto il Consiglio, l’impegno in vostra rappresentanza e tutela, certa che l’ascolto dei vostri bisogni e proposte, ci aiuti a individuare un piano condiviso che traghetti la comunità fuori dalle difficoltà attuali, rafforzando il nostro senso di identità e dando spazio a progetti innovativi.
I miei più cari saluti,
Laura Parolin
vi scrivo in un momento di grande incertezza per esprimere la vicinanza del nostro Ordine a ognuno di Voi, con un pensiero particolare per i tantissimi che in questo momento sono in una condizione difficile, personale e professionale.
La pandemia ha messo in luce le specificità della nostra categoria - composta principalmente da liberi professionisti - che ha registrato una forte contrazione del lavoro, nonostante sia evidente un forte bisogno di psicologia.
Per molti colleghi questo è un momento di difficoltà e preoccupazione e perciò, pur consapevole della gravità della situazione e dei limiti dell’azione di un Ordine di categoria di fronte ai tempi della politica, voglio condividere con voi gli sforzi che abbiamo messo in campo in questi mesi.
Il mio primo impegno è stato quello di portare all’attenzione delle istituzioni regionali e locali che si occupano di salute, politiche sociali, welfare e scuola, la necessità e l’urgenza di creare possibilità concrete di occupabilità. Il nostro contributo è oggi più che mai indispensabile, e in tale direzione, la nostra responsabilità come professionisti sanitari deve corrispondere a un riconoscimento da parte delle istituzioni che sia di reale valorizzazione della professione e del suo contributo alla tutela del Diritto alla Salute psicologica.
Per me è stata e rimane una priorità portare la voce della nostra categoria di fronte a chi può muovere gli ingranaggi del cambiamento, sostenendo la necessità di maggiori investimenti sui servizi che si occupano di benessere psicologico e salute mentale, investimenti che ritengo un dovere per la tutela della salute pubblica e una soluzione concreta per affrontare il bisogno psicologico crescente, destinato ad aumentare.
Ritengo, inoltre, fondamentale lavorare per la co-costruzione di una Comunità Professionale che sia sempre più consapevole e aggiornata. In questa direzione, ho dato grande rilievo alla comunicazione con Voi iscritti, così da darvi informazioni chiare e puntuali per la pratica della professione e canali accessibili per la formazione e l’aggiornamento.
Ancora, il contatto con la dimensione culturale è un altro aspetto che credo non dobbiamo lasciare andare, specialmente in questi momenti così difficili. Investire sulla cultura psicologica significa per me investire sulla possibilità, sulla quella creatività che, come psicologhe e psicologi ben sappiamo, può fare la differenza nei periodi di crisi.
La velocità con cui in queste settimane torniamo in parte indietro nel tempo, mi ha spinta a riflettere su come, pur a distanza, tenere aperto un dialogo tra noi, sentirci vicini: per questo a breve riceverete l’invito a partecipare a una serie di incontri con il direttivo dell’OPL che ci daranno modo di ascoltare le vostre esperienze e le vostre proposte per fare sempre meglio. Sono convinta che tutti possiamo essere protagonisti attivi della vita ordinistica, sentirci parte di una comunità professionale che, anche in tempi difficili come questo, rappresenti un punto di riferimento. Questi momenti saranno ancora più importanti in vista del prossimo Bilancio Partecipato, un’iniziativa che vi vedrà in prima linea nella proposta di progetti e iniziative per il futuro del nostro Ordine.
Infine, a nome di tutto il Consiglio voglio ringraziare ognuno di Voi, Colleghe e Colleghi, perché con il vostro impegno e la vostra resilienza, la nostra categoria continua a distinguersi per senso di responsabilità e per capacità di contribuire con le proprie competenze al beneficio di organizzazioni, gruppi e individui.
Concludo con la speranza che in voi tutti non prevalga un senso di sconforto, oggi che siamo confrontati nuovamente con limitazioni personali e professionali dettate dal bisogno di arginare l’emergenza sanitaria. Piuttosto, tengo a ribadire a nome di tutto il Consiglio, l’impegno in vostra rappresentanza e tutela, certa che l’ascolto dei vostri bisogni e proposte, ci aiuti a individuare un piano condiviso che traghetti la comunità fuori dalle difficoltà attuali, rafforzando il nostro senso di identità e dando spazio a progetti innovativi.
I miei più cari saluti,
Laura Parolin
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