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18/05/2022
La (parziale) risposta di Regione Lombardia rispetto ai requisiti strutturali e tecnologici degli studi professionali
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Nel corso degli ultimi mesi, l’Ordine si è mobilitato rispetto alle richieste giunte dall’ATS per l’adeguamento degli studi professionali, facendo una revisione sistematica della normativa sugli studi professionali, inviando comunicazioni all’ATS, chiedendo anche la disponibilità a un incontro. Vista la mancata risposta da parte delle ATS, l’Ordine ha inviato una lettera alla Direzione Generale Welfare della Regione chiedendo con urgenza un incontro, tenutosi il 28 marzo. Il 29 aprile siamo stati convocati per una ulteriore riunione nella quale abbiamo avuto modo di visionare una bozza del documento predisposto da Regione, e abbiamo avuto modo di sottolineare che - pur esprimendosi sull'inconferenza delle richieste di lavandini e pareti lavabili - non affrontava altri problemi urgenti (già peraltro segnalati in comunicazioni inviate dall'OPL alla Regione).
Ieri, è giunta all’attenzione dell’Ordine la circolare di Regione Lombardia che risponde, purtroppo solo in parte, alle sollecitazioni avanzate relativamente al tema degli studi professionali degli psicologi/psicoterapeuti, si tratta infatti dello stesso testo rispetto al quale avevamo segnalato l'incompletezza.
Nella circolare si chiarisce che per gli studi degli psicologi/psicoterapeuti non è da ritenere obbligatoria la presenza di un lavamani all’interno del locale riservato al colloquio né la presenza di pareti lavabili ricoperte da materiale impermeabile ma “che è sufficiente che pavimento, pareti, arredi e quant’altro presente nel locale riservato al colloquio siano di facile pulizia”. Per la prevenzione e diffusione delle malattie infettive basterà favorire l’utilizzo dell’igienizzante per mani e a garantire il frequente ricambio d’aria degli spazi.
Rimangono però irrisolte molte delle questioni che avevamo posto all'attenzione di Regione Lombardia e in particolare quelle relative alla:
Rispetto a questi punti, l’Ordine aveva chiesto a Regione Lombardia di:
1. Comunicare alle ATS linee di indirizzo, anche provvisorie, sui requisiti minimi strutturali dello Studio Professionale che sgravino anche in parte rispetto alle richieste attualmente in uso presso le ATS.
2. Comunicare alle ATS linee di indirizzo che escludano in capo al professionista che presenta la comunicazione l’obbligo di allegazione della planimetria 1/100 redatta da professionista;
3. Concedere, comunque, agli esercenti la professione di psicologo e psicoterapeuta il termine del 31.12.2022, ovvero altro termine ritenuto congruo, per la comunicazione di inizio attività con il possesso dei requisiti minimi strutturali.
Preso atto del positivo, seppur parziale, riscontro da parte del DG Welfare, rispetto alle istanze avanzate, l’Ordine insiste nel chiedere una risposta e un adeguato intervento da parte di Regione Lombardia rispetto alle problematiche non trattate nella circolare e debitamente poste all’attenzione.
L'Ordine, inoltre, ha già invitato la DG Welfare affinché si provveda all'istituzione di un tavolo tecnico che consenta di ottenere una rapida ed esaustiva risposta ai problemi urgenti già segnalati, purtroppo irrisolti e non chiariti.
Confidiamo pertanto in un sollecito, positivo e ulteriore riscontro da parte di Regione Lombardia e di poterVi fornire quanto prima aggiornamenti.
Nel corso degli ultimi mesi, l’Ordine si è mobilitato rispetto alle richieste giunte dall’ATS per l’adeguamento degli studi professionali, facendo una revisione sistematica della normativa sugli studi professionali, inviando comunicazioni all’ATS, chiedendo anche la disponibilità a un incontro. Vista la mancata risposta da parte delle ATS, l’Ordine ha inviato una lettera alla Direzione Generale Welfare della Regione chiedendo con urgenza un incontro, tenutosi il 28 marzo. Il 29 aprile siamo stati convocati per una ulteriore riunione nella quale abbiamo avuto modo di visionare una bozza del documento predisposto da Regione, e abbiamo avuto modo di sottolineare che - pur esprimendosi sull'inconferenza delle richieste di lavandini e pareti lavabili - non affrontava altri problemi urgenti (già peraltro segnalati in comunicazioni inviate dall'OPL alla Regione).
Ieri, è giunta all’attenzione dell’Ordine la circolare di Regione Lombardia che risponde, purtroppo solo in parte, alle sollecitazioni avanzate relativamente al tema degli studi professionali degli psicologi/psicoterapeuti, si tratta infatti dello stesso testo rispetto al quale avevamo segnalato l'incompletezza.
Nella circolare si chiarisce che per gli studi degli psicologi/psicoterapeuti non è da ritenere obbligatoria la presenza di un lavamani all’interno del locale riservato al colloquio né la presenza di pareti lavabili ricoperte da materiale impermeabile ma “che è sufficiente che pavimento, pareti, arredi e quant’altro presente nel locale riservato al colloquio siano di facile pulizia”. Per la prevenzione e diffusione delle malattie infettive basterà favorire l’utilizzo dell’igienizzante per mani e a garantire il frequente ricambio d’aria degli spazi.
Rimangono però irrisolte molte delle questioni che avevamo posto all'attenzione di Regione Lombardia e in particolare quelle relative alla:
- comunicazione di inizio attività, che Il DGR VII/5724/2001, all’art. 2, letteralmente pone quale adempimento per il singolo “studio professionale” e non a carico di ciascun professionista, come invece ritenuto da alcune ATS, con conseguente moltiplicazione delle comunicazioni in caso di uso condiviso dello studio;
- planimetria in scala 1/100, richiesta da talune (e non tutte) le ATS, rispetto alla quale la norma prevede il solo obbligo di effettuare la comunicazione, senza menzionare alcun dovere di allegazione;
- presa d’atto dell’evoluzione della normativa professionale e della valenza sanitaria della prestazione dello Psicologo, per cui si è richiesto alla regione di esplicitare un congruo termine per consentire la regolarizzazione della posizione amministrativa da parte di una rilevante quota di iscritti e di realtà professionali;
- infine il discrimine tra “studio professionale”/”ambulatorio” rispetto al quale la normativa vigente non offre una definizione che permetta una chiara distinzione tra le due tipologie di struttura, consentendo di fatto alle ATS di introdurre criteri discrezionali non sempre condivisibili e che non tengono adeguatamente conto della realtà professionale e del normale utilizzo condiviso e frazionato dello studio professionale.
Rispetto a questi punti, l’Ordine aveva chiesto a Regione Lombardia di:
1. Comunicare alle ATS linee di indirizzo, anche provvisorie, sui requisiti minimi strutturali dello Studio Professionale che sgravino anche in parte rispetto alle richieste attualmente in uso presso le ATS.
2. Comunicare alle ATS linee di indirizzo che escludano in capo al professionista che presenta la comunicazione l’obbligo di allegazione della planimetria 1/100 redatta da professionista;
3. Concedere, comunque, agli esercenti la professione di psicologo e psicoterapeuta il termine del 31.12.2022, ovvero altro termine ritenuto congruo, per la comunicazione di inizio attività con il possesso dei requisiti minimi strutturali.
Preso atto del positivo, seppur parziale, riscontro da parte del DG Welfare, rispetto alle istanze avanzate, l’Ordine insiste nel chiedere una risposta e un adeguato intervento da parte di Regione Lombardia rispetto alle problematiche non trattate nella circolare e debitamente poste all’attenzione.
L'Ordine, inoltre, ha già invitato la DG Welfare affinché si provveda all'istituzione di un tavolo tecnico che consenta di ottenere una rapida ed esaustiva risposta ai problemi urgenti già segnalati, purtroppo irrisolti e non chiariti.
Confidiamo pertanto in un sollecito, positivo e ulteriore riscontro da parte di Regione Lombardia e di poterVi fornire quanto prima aggiornamenti.
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testo risposta Regione Lombardia
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