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Torna all'elenco10/07/2024
IV° Monitor '23 -'24 sulla stato e le prospettive delle professioni psicologiche in Italia: i dati lombardi
Durante l’ultimo Consiglio dell’Ordine, sono stati presentati i dati relativi al IV° MONITOR ’23-’24 SULLO STATO E LE PROSPETTIVE DELLE PROFESSIONI PSICOLOGICHE IN ITALIA (IV M.P.P.I.), scalati sulla regione Lombardia. La ricerca, arrivata ormai alla sua quarta rilevazione, non solo permette di avere uno stato dell’arte della professione psicologica nella nostra regione, ma soprattutto offre una base conoscitiva utile alla creazione di nuove strategie di azione a supporto dei nostri iscritti.
I dati emersi dalla rilevazione su campione rappresentativo della composizione della comunità di professioniste e professionisti a livello italiano e lombardo ci mostra come quella psicologica sia una fra le professioni più dinamiche con una crescita costante e un interesse sempre maggiore. Questo trend positivo, che si rivede anche nel sentimento positivo e ottimista emerso dai più giovani, si deve però riflettere in una gestione efficace di questo sviluppo, a partire proprio dall’università e l’offerta formativa: è necessario infatti governare la crescita della professione, per esempio costruendo un'offerta formativa sempre più in linea con lo scenario del mercato del lavoro futuro, oppure cercando di modellare il numero dei nuovi professionisti sulla base di previsioni sullo sviluppo del mercato del lavoro.
Guardando invece alla situazione attuale, la professione psicologica è sempre più al femminile: le iscritte arrivano a toccare più del 90% se guardiamo i giovani sotto i 30 anni. Nonostante questo le disparità di genere, sia riferite alla retribuzione che alla tipologia di contratto, restano forti. L'occupazione totale degli iscritti rimane molto buona, con un aumento del 10% rispetto alla rilevazione del 2012 (oggi è al 95%). Per quanto riguarda la remunerazione, il reddito medio dei lombardi, più alto rispetto ai colleghi di altre regioni, rimane comunque basso rispetto alla media degli altri lavoratori (circa -2.000€ annui rispetto al benchmark laureati).
È interessante notare che in questo contesto, l'unico ambito che vede un’inflazione riguarda le professioni psicologiche in ambito pubblico (scuola, welfare, sanità): se nel 2008 assorbiva circa il 65% della popolazione di colleghe e colleghi, oggi è sceso al 32%. Ciò è dovuto al fatto che i nostri professionisti nonostante siano parte della cultura organizzativa e aziendale, sono impiegati sostanzialmente come liberi professionisti, dunque con un minor grado di integrazione nelle strutture per le quali lavorano. Allo stesso tempo cresce la componente dei consulenti, ovvero professionisti impegnati nell’erogazione di prestazioni cliniche attraverso contratti libero professionali oppure professionisti che sono stati in grado di “inventarsi” un lavoro leggendo le richieste del mercato e sviluppando un’offerta di servizi legati alle domande attuali, spesso collaborando con professionisti di formazione diversa e sperimentandosi in settori nei quali la professionalità psicologica non è tradizionalmente coinvolta. Questi professionisti arricchendo il sapere psicologico con competenze nuove cercano di rispondere al fabbisogno di know how e conoscenza che viene richiesto dal contesto odierno. La sfida per l’Ordine sarà quella di strutturare attività di formazione che possano supportare i giovani nell’affrontare questa tipologia di carriera.
Molti dati quindi sui quali riflettere e strutturare delle attività che portino ad una sorta di upgrade sociale ed economico della professione: per supportare il pubblico, sia esso generalista o professionale, a riconoscere maggiormente la figura dello psicologo è necessario rendere più delineata e riconoscibile la figura dello psicologo, legittimando questa figura professionale anche nei contesti nuovi in cui si trova ad operare.
I dati emersi dalla rilevazione su campione rappresentativo della composizione della comunità di professioniste e professionisti a livello italiano e lombardo ci mostra come quella psicologica sia una fra le professioni più dinamiche con una crescita costante e un interesse sempre maggiore. Questo trend positivo, che si rivede anche nel sentimento positivo e ottimista emerso dai più giovani, si deve però riflettere in una gestione efficace di questo sviluppo, a partire proprio dall’università e l’offerta formativa: è necessario infatti governare la crescita della professione, per esempio costruendo un'offerta formativa sempre più in linea con lo scenario del mercato del lavoro futuro, oppure cercando di modellare il numero dei nuovi professionisti sulla base di previsioni sullo sviluppo del mercato del lavoro.
Guardando invece alla situazione attuale, la professione psicologica è sempre più al femminile: le iscritte arrivano a toccare più del 90% se guardiamo i giovani sotto i 30 anni. Nonostante questo le disparità di genere, sia riferite alla retribuzione che alla tipologia di contratto, restano forti. L'occupazione totale degli iscritti rimane molto buona, con un aumento del 10% rispetto alla rilevazione del 2012 (oggi è al 95%). Per quanto riguarda la remunerazione, il reddito medio dei lombardi, più alto rispetto ai colleghi di altre regioni, rimane comunque basso rispetto alla media degli altri lavoratori (circa -2.000€ annui rispetto al benchmark laureati).
È interessante notare che in questo contesto, l'unico ambito che vede un’inflazione riguarda le professioni psicologiche in ambito pubblico (scuola, welfare, sanità): se nel 2008 assorbiva circa il 65% della popolazione di colleghe e colleghi, oggi è sceso al 32%. Ciò è dovuto al fatto che i nostri professionisti nonostante siano parte della cultura organizzativa e aziendale, sono impiegati sostanzialmente come liberi professionisti, dunque con un minor grado di integrazione nelle strutture per le quali lavorano. Allo stesso tempo cresce la componente dei consulenti, ovvero professionisti impegnati nell’erogazione di prestazioni cliniche attraverso contratti libero professionali oppure professionisti che sono stati in grado di “inventarsi” un lavoro leggendo le richieste del mercato e sviluppando un’offerta di servizi legati alle domande attuali, spesso collaborando con professionisti di formazione diversa e sperimentandosi in settori nei quali la professionalità psicologica non è tradizionalmente coinvolta. Questi professionisti arricchendo il sapere psicologico con competenze nuove cercano di rispondere al fabbisogno di know how e conoscenza che viene richiesto dal contesto odierno. La sfida per l’Ordine sarà quella di strutturare attività di formazione che possano supportare i giovani nell’affrontare questa tipologia di carriera.
Molti dati quindi sui quali riflettere e strutturare delle attività che portino ad una sorta di upgrade sociale ed economico della professione: per supportare il pubblico, sia esso generalista o professionale, a riconoscere maggiormente la figura dello psicologo è necessario rendere più delineata e riconoscibile la figura dello psicologo, legittimando questa figura professionale anche nei contesti nuovi in cui si trova ad operare.
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