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Il 28 dicembre 2015 è stato inviato a tutti gli iscritti OPL un questionario anonimo, da compilare online, al fine di raccogliere i loro bisogni e desideri.

In particolare, l’obiettivo esplicitato di questa indagine consisteva nel raccogliere dati utili sulle esigenze dei colleghi delle province lombarde, per poter organizzare e realizzare al meglio le attività dei neo-eletti referenti territoriali.

Le aree indagate, nello specifico, riguardavano: l’eventuale gradimento di una delocalizzazione dei servizi OPL sul territorio, la necessità di supporto da parte dell’Ordine nella promozione e nello sviluppo professionale, l’interesse percepito riguardo alle occasioni di confronto e di scambio con i colleghi.

Le percentuali di colleghi - in tutto 1010 - che hanno risposto al questionario, per ciascuna provincia, sono state variabili: si va da un 7,87% relativamente alla provincia di Sondrio, fino a un 13,26% per quella di Brescia.

Quali sono stati i risultati di questo sondaggio?

Innanzitutto, quando i colleghi hanno espresso il loro interesse per un’eventuale delocalizzazione dei servizi, il livello di gradimento non è stato molto elevato, sotto il 30%. Per servizi, si intendevano, nello specifico, le attività svolte dal personale di segreteria, la creazione di una pagina web dedicata alla provincia, lo sportello tutoring, la giornata di accoglienza dei nuovi iscritti, le sedute di Consiglio o gli incontri individuali con le cariche e i Consiglieri OPL.

Relativamente ai corsi organizzati dall’Ordine, quello di fiscalità sicuramente piace molto, in particolare nella provincia di Brescia, così come il marketing nella provincia di Lecco, mentre gli incontri di deontologia ed etica potrebbero interessare maggiormente qualora riguardassero temi specifici, quali il consenso informato, la consulenza con i minori, il segreto professionale ecc.

Alcuni progetti, come ad esempio la presentazione dei libri degli iscritti OPL, sono certamente graditi da tutte le province, ma ciò che maggiormente i colleghi vorrebbero portare nel loro territorio è la replica degli eventi che hanno avuto successo a Milano presso la Casa della Psicologia, cosa che sicuramente li farebbe sentire più coinvolti e partecipi della vita dell’Ordine.

In conclusione, il dato più evidente emerso da questa indagine è rappresentato dal fatto che i colleghi in provincia non desiderino tanto un servizio da parte di OPL, quanto piuttosto che quest’ultimo si faccia carico di creare per loro delle occasioni per fare realmente comunità e network, come incontri di intervisione e supervisione.

La presenza concreta dell’istituzione sul territorio inoltre, non viene in genere percepita come utile dalla maggior parte della comunità professionale degli psicologi lombardi, mentre interesserebbe maggiormente invece, un aiuto effettivo da parte di OPL per lo sviluppo e la promozione della propria attività lavorativa.