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Torna all'elenco24/02/2020
CORONAVIRUS: alcune indicazioni per i professionisti psicologi
Negli ultimi giorni, tanti colleghi si stanno rivolgendo all’OPL con la richiesta di maggiori informazioni su come comportarsi per l’attività professionale.
La prima e fondamentale indicazione è quella di fare riferimento solo e soltanto alle ordinanze della Sanità Pubblica per quanto riguarda la sospensione totale delle attività professionali.
Qui di seguito il link che rimanda alla pagina del sito di Regione Lombardia a cui fare riferimento:
https://regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP
Qui di seguito il link del Ministero della Salute a cui fare riferimento:
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
Come mi devo comportare se svolgo l’attività professionale nel mio studio privato (terapia individuale, terapia età evolutiva, gruppi etc.)?
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia consiglia agli psicologi lombardi delle zone ad alto rischio, dove l’attività è interdetta per ordinanza della Sanità Pubblica, di promuovere sedute psicologiche e psicoterapeutiche via telefono o con videochiamate. È importante che si possa dare una continuità al lavoro con le persone che ne hanno bisogno, adottando le dovute misure di sicurezza.
Gli psicologi lombardi fuori dalla zona ad alto rischio sono invitati a lavorare tenendo presente le norme di igiene suggerite dal Ministero della Salute.
Il nostro lavoro è importante in un momento di intensa paura di massa, che può aumentare anche la sofferenza delle persone con difficoltà psichiche.
Nel caso risultassi positiv* al nuovo Coronavirus sarei tenuto a riferire i nomi dei pazienti con cui sono venuto in contatto?
Nonostante si tratti di una questione delicata, è importante ricordare che la tutela della Salute Pubblica nel caso di un’emergenza sanitaria è prevalente rispetto alla privacy dell’individuo. Qualora fossi coinvolt* in un’indagine epidemiologica saresti dunque tenut* a comunicare i nominativi delle persone con cui sei venut* a contatto ma senza dover specificare le motivazioni cliniche del contatto, che sono coperte dal segreto professionale. Puoi a questo proposito avvisare i tuoi pazienti di questa eventualità.
Nel caso mi ammalassi a quale assistenza ho diritto?
Ogni professionista ha diritto alle normali forma di assistenza (ENPAP, INPS) previste dall’indennità di malattia. In questo momento non sono previste altre forme di sostegno rispetto all’eventuale prestazione non erogata e le scadenze amministrative restano invariate (02/03/2020 per ENPAP).
LEGGI TUTTE LE FAQ SUL TEMA CORONAVIRUS
La prima e fondamentale indicazione è quella di fare riferimento solo e soltanto alle ordinanze della Sanità Pubblica per quanto riguarda la sospensione totale delle attività professionali.
Qui di seguito il link che rimanda alla pagina del sito di Regione Lombardia a cui fare riferimento:
https://regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP
Qui di seguito il link del Ministero della Salute a cui fare riferimento:
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
Come mi devo comportare se svolgo l’attività professionale nel mio studio privato (terapia individuale, terapia età evolutiva, gruppi etc.)?
L’Ordine degli Psicologi della Lombardia consiglia agli psicologi lombardi delle zone ad alto rischio, dove l’attività è interdetta per ordinanza della Sanità Pubblica, di promuovere sedute psicologiche e psicoterapeutiche via telefono o con videochiamate. È importante che si possa dare una continuità al lavoro con le persone che ne hanno bisogno, adottando le dovute misure di sicurezza.
Gli psicologi lombardi fuori dalla zona ad alto rischio sono invitati a lavorare tenendo presente le norme di igiene suggerite dal Ministero della Salute.
Il nostro lavoro è importante in un momento di intensa paura di massa, che può aumentare anche la sofferenza delle persone con difficoltà psichiche.
Nel caso risultassi positiv* al nuovo Coronavirus sarei tenuto a riferire i nomi dei pazienti con cui sono venuto in contatto?
Nonostante si tratti di una questione delicata, è importante ricordare che la tutela della Salute Pubblica nel caso di un’emergenza sanitaria è prevalente rispetto alla privacy dell’individuo. Qualora fossi coinvolt* in un’indagine epidemiologica saresti dunque tenut* a comunicare i nominativi delle persone con cui sei venut* a contatto ma senza dover specificare le motivazioni cliniche del contatto, che sono coperte dal segreto professionale. Puoi a questo proposito avvisare i tuoi pazienti di questa eventualità.
Nel caso mi ammalassi a quale assistenza ho diritto?
Ogni professionista ha diritto alle normali forma di assistenza (ENPAP, INPS) previste dall’indennità di malattia. In questo momento non sono previste altre forme di sostegno rispetto all’eventuale prestazione non erogata e le scadenze amministrative restano invariate (02/03/2020 per ENPAP).
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