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La riforma del Sistema Sanitario Regionale, di cui vi abbiamo raccontato in dettagli nei mesi scorsi, ha aperto la possibilità per la messa in pratica di un rinnovamento virtuoso della psicologia territoriale (per approfondire: La riforma del SSR investe in Psicologia - Le psicologhe e gli psicologi saranno inseriti nelle Case di Comunità., Approvazione della mozione sullo psicologo delle cure primarie).

L’apertura delle Case di Comunità si muove nella direzione della costruzione di quei presidi di prossimità di cui la pandemia ha mostrato la mancanza. È fondamentale però che i nuovi servizi non nascano a scapito del lavoro prezioso e irrinunciabile dei Consultori Familiari, ovvero di quei servizi che già oggi sono radicati sul territorio e rappresentano una risorsa preziosa per la cittadinanza.

L’esempio del Consultorio familiare di via Monreale a Milano rappresenta purtroppo la testimonianza di questa criticità: un servizio già attivo a tutela della salute della donna, della maternità e di supporto alle famiglie fragili, alle donne e ai minori che vivono situazioni di disagio e maltrattamento, che oggi rischia di essere sostituito dalla decisione di Regione Lombardia e ASST Santi Paolo e Carlo di collocare nella sua sede una Casa di Comunità.

Come OPL, la presidente Laura Parolin ha inviato una lettera alla Vicepresidente e Assessore al welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, sollecitando ad un intervento urgente per risolvere la situazione e sottolineando:

1) alla ASST Santi Paolo e Carlo, nelle diverse articolazioni competenti nel merito, l’avvio immediato, condiviso e partecipato, della definizione di un Piano volto alla determinazione preliminare della sede della Casa di Comunità e della sede territoriale del Consultorio Familiare, allo scopo di evitare che la nascita di un nuovo servizio determini quale grave danno collaterale disagi alla cittadinanza milanese che beneficia degli interventi territoriali di prossimità del Consultorio Familiare;

2) che l’unità d’offerta del Consultorio famigliare, poiché parte integrante della U.O. Consultori dell’ASST Santi Paolo e Carlo e nella quale si svolge parte consistente dell’attività dell’intera U.O., sia mantenuta nella piena e completa integrità, garantendone attività e funzioni nella loro necessaria integrazione, senza alcuna dispersione e disgregazione del personale ora attivo;

3) che, in subordine, e solo in estremo subordine, se dovesse diventare effettivo nel tempo il progetto riguardante l’utilizzo della sede di via Monreale per la Casa di Comunità, prima che vengano avviati i lavori di ristrutturazione edilizia, venga individuata per il Consultorio Familiare di via Monreale una sede territoriale alternativa idonea per capienza e strutturazione a contenere l’insieme dei suoi operatori e delle sue funzioni e attività.

👉 Contribuisci alla raccolta firme per il Consultorio Familiare di via Monreale QUI